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Cronaca

JESI Pace: corteo arcobaleno per dire “no” alla guerra (foto)

di Eleonora Dottori

Organizzato dalle Consulte cittadine, da Porta Valle si è poi snodato per le vie del centro storico sino a Piazza della Repubblica

JESI, 12 marzo 2022 Bandiere arcobaleno e striscioni alla manifestazione per la pace organizzata dalle consulte del Comune di Jesi.

Partito da Porta Valle, il corteo, composto anche da tanti bambini, ha raggiunto Piazza della Repubblica, dove si sono susseguiti gli interventi, attraversando costa del Montirozzo, Porta Bersaglieri, via delle Terme, Piazza Federico II e via Pergolesi, senza intonare canti o slogan per rispetto delle vittime di guerra.

«La ragione non spiega l’intervento in Ucraina – ha detto il sindaco Massimo Bacci -. Tutta Europa e Jesi stanno dando una grande risposta. E siamo pronti ad accogliere i rifugiati stando loro vicini. Viva la pace».

«La pace è l’unico futuro possibile, è alla base delle nostre vite – ha aggiunto Lucia Donzelli presidente della Consulta delle nuove generazioni -. Nel futuro vogliamo scegliere e realizzarci».

«Jesini gente accogliente, la città è esempio dello stare dalla parte giusta – le parole di Mostafa Drissi presidente della Consulta per la pace -. Purtroppo questa guerra non è la sola, e contro la guerra dobiamo combattere la nostra più grande battaglia. La pace deve essere alla base dell’educazione dei bambini, del loro percorso scolastico. Ma stiamo seminando».

Gianfranca Schiavoni della Consulta per le donne e pari opportunità: «Mai avremmo immaginato di dover rivendicare qualcosa che ci appartiene, la pace».

Presenti anche Patrizia Rosini docente dell’Iis Marconi Pieralisi con tre studenti: Alessandro, Filippo e Alex, quest’ultimo di madre ucraina che ha portato la sua testimonianza

«Ho passato l’infanzia in Ucraina, alla notizia della guerra sono rimasto sconvolto. Ho un amico arruolato e dice che non ce la fa più». Poi, nella lingua russa, Alex ha salutato con un Pace per tutti.

Presenti anche i piccoli alunni della primaria Perchi con striscioni e famiglie, quelli della Mazzini e della Garibaldi, tutte del comprensivo Federico II.

«Sono 40 i conflitti armati nel mondo – ha evidenziato Marco D’Aurizio, direttore del Centro servizi Caritas -. Abbiamo attivato un numero per le emergenze e stiamo accogliendo tante persone. Faccio un appello: aprite le vostre case inutilizzate».

Michele Abiusi per Adra, Agenzia umanitaria della chiesa avventista, ha ricordato l’impegno dell’associazione per la popolazione ucraina.

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