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Animali

Jesi «Ringo, il mio cagnolino che non c’è più era una scelta consapevole»

Parla la proprietaria del piccolo chihuahua di 9 anni sbranato da un molosso senza controllo

Jesi – Dopo l’ultimo, augurandosi che sia veramente l’ultimo episodio che ha visto un piccolo chihuahua di 9 anni, Ringo il suo nome, sbranato da un cane molosso è necessario fermarsi un attimo per riflettere.

È proprio quello che Alessia Colasanti, che nella giornata del 14 marzo, in via Bachelet in zona Fausto Coppi, ha perso il suo amato cagnolino, sta facendo in questi giorni.

Nella mattinata di sabato la denuncia ai Carabinieri: «È difficile ma credo che denunciare l’accaduto sia stata la cosa giusta da fare».

«Più tempo passa e più sto peggio, il dolore e la mancanza si fanno sentire, Ringo era uno di noi, un componente della famiglia, Ringo è cresciuto con i miei figli, l’ho portato sempre con me, ma la scelta è stata ponderata per un anno, volevo un cane piccolo che potesse stare con i miei figli, per godermelo come membro della famiglia al 100%», racconta Alessia.

«Approfitto per ringraziare quelle persone che ci hanno aiutato, in special modo quella ragazzina che ha preso la busta nella quale era stato riposto accompagnandomi dal veterinario».

«È un problema culturale, io non ce l’ho con il proprietario del molosso, questo ci tengo a precisarlo, era sinceramente dispiaciuto, ma vedendolo non mi è sembrato, visto anche l’epilogo, all’altezza di gestire un cane simile».

Da qui nascono molti degli episodi di cronaca che spesso vengono documentati, perchè quando si prende in casa un cane non ci si pongono quelle domande necessarie che potrebbero evitare brutti epiloghi.

I cani sono belli, ubbidienti, stanno in borsa, ma restano comunque esseri che hanno bisogno di esprimere i loro istinti. La scelta di un cane non deve essere dettata dai bellissimi occhi o dal look, oppure dalle sue dimensioni ridotte tanto da permetterci di tenerlo in borsetta. Le nostre attenzioni non sempre gli regalano una vera vita da cane.

E Alessia queste domande se le era poste quando ha deciso di dividere la sua vita con Ringo.

«Quando l’ho preso la prima domanda che mi sono posta è stata cosa potessi offrirgli come famiglia, e cosa lui potesse offrire a noi. Ringo era una cane buono, socievole, lo avevo abituato fin dai primi mesi a stare con la gente e con gli altri cani, era la maschotte di tutti quelli che venivano a casa, che appena entravano la prima domanda era: che fa Ringo?».

«Sono bastati pochi secondi per spazzare via la sua vita e anche la nostra».

Cani di grossa taglia, vanno presi con cognizione di causa, che siano essi meticci o cani di razza, e sopratutto mettendo in pratica tutte quelle precauzioni che assicurino la sicurezza degli altri: solo così, forse, non ci si troverà più a dover affrontare simili devastanti situazioni.

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