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Cronaca

JESI Tornano le Giornate Fai di Primavera, il bello della cultura

Palazzo della Signoria

Il 15 e16 maggio un’occasione per conoscere il nostro inestimabile patrimonio artistico, sarà possibile visitare la Farmacia Fatebenefratelli e il Palazzo della Signoria

JESI, 14 maggio 2021 – Tornano le Giornate Fai di Primavera il 15 e il 16 maggio. Le Giornate Fai sono un’occasione per conoscere l’inestimabile patrimonio culturale d’Italia e un grande momento di incontro tra il Fai e tutti gli italiani.

Chi deciderà di partecipare contribuirà ad aiutare la Fondazione, in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, a portare avanti la sua missione e a compiere tanti altri “miracoli” dei quali essere orgogliosi. In questi giorni alle Giornate Fai di Primavera è stata conferita la Targa del Presidente della Repubblica. In tutta Italia sono previste 600 aperture in 300 città, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria.

A Jesi saranno aperti la Farmacia Fatebenefratelli e il Palazzo della Signoria con orario continuato dalle 10 alle 18. Si potrà entrare solo su prenotazione e a orari prestabiliti nel rispetto delle regole imposte dalla pandemia. Le visite guidate saranno a cura di 20 volontari del Fai di Jesi e Vallesina. Ci si può prenotare solo al seguente sul sito.

La storica farmacia jesina, nel decimo censimento dei Luoghi del Cuore che si è concluso lo scorso marzo, ha ottenuto 5.861 voti, ed è risultata al quinto posto nella categoria dei Luoghi della Salute, al quarto posto nelle Marche e 63° a livello nazionale grazie alla collaborazione di molte persone e ora il Gruppo Fai di Jesi e Vallesina lavorerà ancora con lo stesso entusiasmo per far conoscere a tutti la “Farmacia” presentata anche alle Giornate Fai di Autunno con un incontro ad ottobre dal titolo “La farmacia Fatebenefratelli: tra curiosità e segreti” con Marina Giorgetti, farmacista, che ha condotto i partecipanti in un affascinante viaggio attraverso la storia di questi suggestivi ambienti.

Farmacia fatebenefratelli jesi interno
Interno della Farmacia Fatebenefratelli

La Farmacia si trova nell’ospedale realizzato dall’architetto Arcangelo Vici di Arcevia, su progetto di padre Gerolamo Ferrari superiore dell’ordine di San Giovanni di Dio detto dei Fatebenefratelli. Questo ordine fu chiamato a occuparsi dell’ospedale dal vescovo Fonseca nel 1742. Prima del 1700 gli ospedali, o meglio i lazzaretti, erano considerati luoghi dove i malati poveri andavano a morire, trovando un’assistenza più che altro spirituale, non c’era il concetto di curare il malato per farlo guarire. Nelle Marche l’ospedale jesino fu la prima struttura settecentesca di questo genere, che offriva garanzie di assistenza sia religiosa che medica, affrontata quest’ultima con criteri scientifici che l’ordine dei Fatebenefratelli poteva vantare.

Palazzo della Signoria Jesi
Palazzo della Signoria

La chiesa e la farmacia possono essere considerati i due cuori dell’ospedale, quello religioso e quello medico. Solo lo speziale e i suoi aiutanti avevano accesso alla farmacia costituita da tre locali: il laboratorio, la stanza delle scatole, la farmacia vera e propria.

Il Palazzo della Signoria, progettato dall’architetto senese Francesco di Giorgio Martini (1439-1501), una delle figure più importanti della progettazione ingegneristica e architettonica rinascimentale, ha un aspetto poderoso e al tempo stesso elegante. Francesco di Giorgio ha saputo realizzare un equilibrio perfetto tra gli spazi pieni e gli spazi vuoti, tra una abbondante struttura muraria, e le poche, ben calibrate aperture.

Si accede al palazzo da un grande portale ad arco a tutto sesto, non disegnato dal Martini, formato da due colonne cerchiate da grosse anellature e inserite per metà del loro diametro su una larga cornice di pietre che sporgono notevolmente dalla facciata. La torre, eretta nel 1661, è una costruzione molto tardiva, realizzata dopo il crollo della torre precedente assai più alta e slanciata. Il portico al piano terreno è formato da quattordici pilastri costruiti a sezione quadra di cm 60 x 60, con mattoni nudi disposti a cortina, che si differenziano dal resto della muratura per il loro colore decisamente più intenso.

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