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LAVORO Cna dà voce all’artigianato artistico in crisi

L’associazione propone iniziative per la promozione delle attività che sono eccellenze della nostra provincia

ANCONA, 3 aprile 2021 – La Cna accanto alle imprese del settore, che grazie al loro impegno onorano il nostro Made in Italy. In campo iniziative per tenerle in piedi e per evitare di disperdere queste preziose esperienze artigiane, attraverso piattaforme commerciali online gratuite per agevolare la promozione e la vendita dei loro prodotti.  

Con il Decreto Sostegni ciascuna impresa ha ricevuto in media appena 2.000 euro di ristori, a fronte di alcune decine di migliaia di perdite di fatturato.

Sono 535 le eccellenze artigiane della nostra provincia, ripartite tra la produzione e il commercio di prodotti fatti a mano, frutto della sapiente maestria dei nostri artigiani, i quali, prima del Covid, hanno da sempre dovuto affrontare la loro parcellizzazione, il profilo altamente artistico e meno commerciale, ma soprattutto la fatica a garantire un adeguato ricambio generazionale, con la conseguente scomparsa di molte lavorazioni di nicchia, talvolta espressioni identitarie del territorio.

Le attività del “sistema artistico”, che coinvolge l’intera filiera del valore, dalla produzione alla vendita, si concentrano nell’area a sud di Ancona (44%), con 157 attività su 357 di produzione, mentre 178 sono quelle commerciali, compresa l’attività di intermediazione. Segue in ordine di consistenza l’area di Ancona, Jesi, Senigallia, Falconara e infine Fabriano, in passato culla dell’artigianato artistico, che oggi conta appena 18 attività catalogate come lavorazione artistica.

Tra i settori nei quali sono raggruppate le attività abbiamo: la lavorazione artistica del metallo con 82 attività, particolarmente concentrate su Jesi e zona sud di Ancona, la lavorazione del legno, vetro e marmo con 200 attività, di cui il 65% ubicati nell’area a sud di Ancona, 22 restauratori, 8 ceramisti divisi tra Falconara e Ancona e ben 223 orafi equamente divisi tra produzione e commercio, di cui il 25% collocato ad Ancona.

La Cna rappresenta molte di queste attività, le tiene informate d allineate sulle normative in essere e sulle opportunità di settore. Con l’infausta circostanza del Covid si sta adoperando inoltre per predisporre il necessario, affinché possano attingere dal micro ristoro, che il Governo ha riservato anche alle loro categorie. Con l’auspicio che la Regione Marche possa riconoscere un intervento economico più onorevole in aggiunta al Decreto Sostegni, va detto che, una volta lasciata alle spalle questa triste fase storica, la Cna ha predisposto alcuni strumenti concreti per supportare e sviluppare sul fronte commerciale queste piccole attività, che scontano spesso un deficit promozionale, ma che detengono viceversa una profonda competenza artistica, da divulgare e valorizzare al cliente finale.

A tal fine, oltre a sostenere convintamente il libero accreditamento delle attività in possesso dei requisiti stabiliti dal disciplinare regionale del marchio 1M, la Cna ha predisposto due piattaforme digitali entrambe gratuite e sulle quali l’Associazione produrrà una serie di attività promozionali e iniziative progettuali.

«Il nostro compito – spiega il direttore di Cna Ancona, Massimiliano Santini (foto in primo piano) – è quello di far affiorare le tante espressioni artistiche del territorio, per lo più sconosciute al pubblico d offrire loro un mercato al quale rivolgersi, sia che si tratti di quello locale, attraverso una sorta di club delle eccellenze del territorio (rumoredellarte.it), sia quello nazionale, grazie ad un e-commerce gratuito, nel quale potranno interagire con centinaia di migliaia di altre attività sparse in ogni regione d’Italia. Quest’ultima opportunità, che verrà lanciata nelle prossime settimane, consentirà a ciascun artigiano di attivare eventuali collaborazioni e cogliere opportunità di business, senza cadere nella tela dei grandi player internazionali del commercio elettronico, i quali prevedono condizioni spesso insostenibili per i bassi margini di guadagno del settore».

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