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CALCIO & BASKET LA RUBRICA “L’OPINIONE” DI EVASIO SANTONI

Domenica alla grande, sul piano dei risultati maturati in campo, per Jesina calcio e Termoforgia mentre le ragazze di Trillini sono ritornate da Verona dopo aver raccolto nove palloni dentro la propria porta. Partiamo proprio da questa sonora sconfitta segnalando lo sfogo del presidente Massimo Coltorti: “L’episodio del rigore, il primo gol del Verona, ha cambiato la partita: non è possibile regalare un rigore così inesistente ad una grande squadra come il Verona. Ultimamente gli arbitri stanno facendo diverse scelte sbagliate a nostro danno; è vero che siamo attualmente ultimi in classifica e una neopromossa ma esigo il massimo rispetto per questa società e per queste ragazze che fanno tanti sacrifici come tutti e per le quali è doveroso lo stesso trattamento”.

Sicuramente il rigore avrà influito ma non può aver modificato totalmente l’andamento della gara perché subire nove reti va ascritto al generale demerito dell’undici leoncello che adesso, per reagire, lo dovrà fare al cospetto della prima in classifica, la Fiorentina, che domenica sarà a Jesi. I play out sono sempre a poche lunghezze ma è necessario far punti e presto per agganciare quelle avversarie – San Zaccaria, Como e San Bernardo – che precede Jesi.

Nella sponda maschile del calcio la vittoria del derby ha posizionato i leoncelli a metà classifica, equidistanti dalla zona play out eplay off. Una vittoria sofferta e per questo ancor più bella. Sul piano del gioco c’è molto da migliorare ma le caratteristiche dei giocatori e la mentalità dell’allenatore non apre a prospettive più vantaggiose.

Va bene così?

Dipende dalla visuale nella quale ci si pone e dall’obiettivo di riferimento. Se ci si confronta con le finalità manifestate dal presidente Polita ad inizio stagione ancora non ci siamo. Se invece il traguardo deve essere la salvezza i risultati sono in linea con le attese, soddisfatti perché i numeri sono ampiamente al di sopra di quello che la classifica presenta. Giustissimo far quadrare i conti ma nello sport contano anche e soprattutto i risultati del campo e la classifica.

Nell’anno della ricorrenza dei novanta anni dalla nascita del club non è difficile scoprire che l’ultimo campionato vinto dalla Jesina risale alla stagione 1993-1994. Questo non rappresenta il blasone del club e non da il giusto merito alla città ed ai tifosi. Il segnale che qualcosa di nuovo deve essere fatto viene dalle presenze: contro Pesaro circa 700 sono stati i tifosi di marca leoncella sugli spalti. Davvero poco. Serve cambiare rotta, creare nuovi stimoli. La ricerca di risorse economiche per garantire solidità e disegnare maggiori ambizioni può rappresentare una soluzione ma va fatta in maniera più capillare, più aperta, più trasparente, con meno pregiudizi, maggior convinzione, diversa mentalità.

Nel basket, al contrario del calcio, le soddisfazioni in questo momento sono di ben altra natura. I risultati che maturano sulle tavole da gioco, l’entusiasmo, il coinvolgimento e la passione stanno riportando tanta gente al Palatriccoli. Contro Chieti oltre 2000 presenze. Dopo quattro giornate del girone di ritorno la Termoforgia ha due punti in più rispetto alla fine del campionato scorso.

Salvezza raggiunta? Ci siamo vicini.

Se la squadra continua su questi standard, se i due americani, straordinariamente capaci, confermano ancora il loro talento, se Alessandri e Maganza giocano come contro Chieti, sognare di poter lottare per un posto play off non è utopistico. Non sarà facile, nelle prossime quattro gare l’Aurora giocherà tre volte in trasferta a Treviso ed in casa delle due Bolognesi oltre alla partita interna contro Casalpusterlengo, ma provarci non costerà davvero nulla. Però un risultato è già stato centrato.

Jesi è ritornata a parlare di basket in positivo, andare la domenica al Palatriccoli è un divertimento perché alla fine, quando si esce, al di là del risultato del tabellone, si è consapevoli di aver tifato per una squadra che da tutto, gioca anche bene, rappresenta quello che ogni tifoso vorrebbe dai suoi beniamini.

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