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Chiaravalle Le parole d’oltremare di Maria Costanza Boldrini

Chiaravallese, vive e lavora in Costa Azzurra, torna nella sua città per presentare il suo primo libro e chiudere la rassegna “Le domeniche in biblioteca”

di Gianluca Fenucci

Chiaravalle, 11 marzo 2023Maria Costanza Boldrini è una chiaravallese di 33 anni che vive e lavora sulla Costa Azzurra, dove collabora spesso col Musée de l’Annonciade di Saint Tropez.

Domani, domenica 12 marzo alle 17.15, Maria Costanza Boldrini tornerà a Chiaravalle, alla biblioteca Massimo Ferretti, per chiudere la quarta edizione di “Le domeniche in biblioteca” e presentare il suo libro “Parole d’oltremare”, scritto a quattro mani con Giorgio Moretti.

Maria Costanza Boldrini era già stata a Chiaravalle alla libreria Motivi di via Pergolesi per firmare le copie del suo primo libro e aveva ricevuto consensi da parte del pubblico.

«Vivo sulla Costa Azzurra, per migliorare il mio francese, dopo la laurea avevo deciso di recarmi nel sud della Francia per fare la ragazza alla pari. Lì ho conosciuto quello che sarebbe divenuto mio marito e lì viviamo con soddisfazione e serenità».

Maria Costanza Boldrini

Ha sempre amato le lingue e il viaggio.

«Avevo una conoscenza dell’inglese molto buona ed ero partita anche per l’Egitto per insegnare inglese al Cairo, ma per problemi burocratici e di adattamento lavorativo sono dovuta tornare. Amo anche molto l’Irlanda».

Ed in fondo anche il suo “Parole d’oltremare” (Upag edizioni) propone un viaggio capace di catturare la nostra attenzione, un viaggio di scoperta come sanno esserlo soltanto i viaggi autentici che diventano ricerca e scandaglio di usi, costumi, ma soprattutto parole.

«La lingua italiana è costellata di parole che derivano dall’arabo e dall’ebraico, parole usuali o dotte, che hanno il denominatore comune di un fascino speciale. È il fascino di quella terra che la nostra gente ha chiamato per secoli oltremare. Ma come arrivano da noi così tante parole che appartengono a lingue di una famiglia così distante, quella delle lingue semitiche? E che parole sono, qual è il disegno del tappeto che risulta dall’intreccio? In questo libro mettiamo in ordine una storia complessa, che si è svolta lungo due millenni. Una storia che ci porta l’incenso della narrazione biblica, le spezie e il sangue del viaggio di commercio e di conquista, l’asfissia e la libertà della convivenza».

«Una storia cucita insieme con la trattazione di quasi centoventi parole che si possono leggere nell’ordine che si vuole, e delle dieci vie d’ingresso che hanno percorso, rese in illustrazioni. Una storia scandita dal tempo ternario delle parole semitiche, delle loro radici fatte di tre consonanti, udite su tutte le piazze del Mediterraneo e d’Europa».

Maria Costanza Boldrini ha compiuto con profitto gli studi classici a Jesi, si è laureata in lingue a Macerata e si è specializzata in giornalismo presso la London School of Journalism. Scrive per “Una Parola al Giorno” dal 2019 e ha pubblicato articoli in altre riviste culturali. In passato ha insegnato italiano e inglese e ha lavorato come libraia. ‘

Parole d’oltremare è il suo primo libro, scritto con Giorgio Moretti, fiorentino, classe 1989, che nel 2010 ha co-fondato il progetto “Una Parola al Giorno”. È scrittore, sceneggiatore e insegnante presso La Scuola del Libro.

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