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Chiaravalle “Ogni cosa è illuminata”, tre serate al Teatro Giacconi

Da oggi alle ore 21 la seconda edizione della rassegna dedicata al tema della cura in varie sue declinazioni, dalla pace a Carlo Urbani e all’uso abuso degli smartphone

Chiaravalle – A partire da oggi 10 aprile, per tre mercoledì consecutivi, il Teatro Comunale Tullio Giacconi ospiterà alle ore 21 la seconda edizione della rassegna “Ogni cosa è illuminata”, dedicata al tema della cura in varie sue declinazioni.

La serata di apertura, dal titolo “Costruire la pace”, nasce in collaborazione tra i Comuni di Chiaravalle, Montemarciano e Monte San Vito, i cui sindaci e assessori spiegano che «in questo periodo segnato da guerre vicine e lontane, vecchie e nuove, vogliamo mettere al centro l’importanza della cooperazione internazionale e della risoluzione non violenta dei conflitti, ricordando le tante, troppe vittime civili e innocenti di ogni scenario bellico».

Saranno presenti il gruppo musicale degli Arbitri Elegantiae, Cristiano Cecchini (presidente dell’Anpi di Chiaravalle), Bruna Castellani (figlia della partigiana chiaravallese Magda Minciotti), Flavio Lotti (Coordinamento nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani), Mario Busti (Università per la Pace delle Marche), la Consulta dei Giovani di Montemarciano e il Consiglio Comunale dei Ragazzi di Monte San Vito.

Il 17 aprile proiezione del documentario “Carlo Urbani. Ho fatto dei miei sogni la mia vita”: a vent’anni dalla tragica scomparsa, il documentario ripercorre la vita del medico che per primo identificò la Sars durante l’epidemia esplosa in Vietnam nel 2003, bloccandone la diffusione.

La narrazione è affidata alle testimonianze di parenti e amici nonché alle numerose immagini e filmati di repertorio che ritraggono i momenti più significativi del percorso umano e professionale di Carlo Urbani.

Interverranno Riccardo De Angelis e Romeo Marconi (autori e registi del film), Giuliana Chiorrini (moglie di Carlo Urbani), Roberto Gigli (ufficio stampa dell’Aicu Associazione Italiana Carlo Urbani)Medici Senza Frontiere.

Il 24 aprile sarà la volta di Homo cellularis – Vita da smartphone. Stiamo uccidendo la nostra intelligenza?”, un progetto ideato e condotto dal giornalista e sociologo Marco Moglie per favorire la consapevolezza dei danni causati dall’uso e dall’abuso degli smartphone. 

«Con questi device – affermano i promotori dell’iniziativa – abbiamo fatto grandi passi in avanti, ma stiamo perdendo più di ciò che guadagniamo, con segnali allarmanti che riguardano le nostre capacità cognitive e di crescita culturale e con rischi ancora più gravi per le nuove generazioni».

La serata poggia sulla collaborazione con l’associazione MarcoVive e sulla compartecipazione del Consiglio Regionale delle Marche.

L’ingresso è gratuito.

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