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Chiaravalle

Chiaravalle Onorio Olivi rivive la tragedia: «Hanno voluto salvare la loro nave, sono eroi»

L’affondamento del rimorchiatore Franco P. inabissatosi in un tratto di mare dove la profondità è di 1.200 metri nella notte tra venerdì e sabato scorsi

Chiaravalle, 22 maggio 2022 – Dal pontone AD3 avevano chiamato il rimorchiatore Franco P. e avevano messo in guardia l’equipaggio.

«Vi osserviamo da dietro, la vostra imbarcazione si è inclinata su un fianco, se ci sono problemi vi aiutiamo».

«Abbiamo un piccolo problema – era stata la risposta giunta dal comandante del rimorchiatore – ma lo stiamo risolvendo, non c’è da allarmarsi».

Sono state le ultime parole che si sono udite pervenire dal Franco P.

«Poi – racconta Onorio Olivi che nella notte tra venerdì e sabato scorsi è tornato nella sua casa di Chiaravalle – c’è stato solo spazio per la tragedia: è stato tutto un susseguirsi di eventi inattesi che hanno portato il rimorchiatore a inabissarsi».

Onorio Olivi non sa ancora darsi pace dell’accaduto.

«Erano fratelli, amici e compagni con cui condividevamo il lavoro in mare da lustri – dice il chiaravallese tornato da Bari con le lacrime agli occhi e la morte nel cuore – non posso ancora convincermi che non ci siano più».

Lui è sicuro: «L’ho detto anche a chi mi ha interrogato alla Capitaneria di porto di Bari: questi uomini sono stati degli eroi, secondo me hanno fatto di tutto per salvare la loro nave, quella barca su cui molti di loro hanno passato una vita intera fatta di sudore, lavoro duro ma anche di soddisfazioni e gratificazioni».

Momenti di relax sul pontone con Onorio Olivi e i suoi compagni di lavoro

Olivi analizza i momenti dell’affondamento del Franco P. con dovizia di particolari.

«Abbiamo più volte lanciato l’allarme, li abbiamo chiamati, abbiamo cercato di comunicare con le luci e gli apparecchi acustici ma non ci hanno più risposto: certamente hanno cercato di salvare il rimorchiatore. Ho più volte guardato in quei 40 minuti se c’erano uomini sopraccoperta sul Franco P. ma non ho mai visto nessuno: ecco perché sono convinto che tutti i 6 uomini di equipaggio siano stati impegnatissimi a provare a salvare la barca. Probabilmente sono stati lasciati aperti i boccaporti a poppa e l’acqua ha cominciato a entrare. Non ricevendo alcuna risposta e avvertendo il pericolo sempre più incombente, con la disperazione dentro abbiamo tagliato le catene di traino che collegavano il pontone al rimorchiatore».

Onorio Olivi

Momenti drammatici, minuti che trascorrevano troppo velocemente senza che dal rimorchiatore giungessero risposte, senza che nessuno dei 6 marittimi del Franco P. cercasse una via di fuga, di abbandonare la barca e di tuffarsi in mare.

«Abbiamo anche gettato in mare un gommone di salvataggio con due di noi, rischiando anche noi di morire – continua Olivi – ma nessuno del rimorchiatore è riemerso, non siamo riusciti a portare in salvo nessuno».

Il Franco P. si è inabissato in un tratto di mare dove la profondità è di 1.200 metri. Olivi non ha più parole, solo lacrime per i suoi amici che non ci sono più.

Gianluca Fenucci

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