CINGOLI Incidente mortale, operai irregolari? Lo sgomento dei sindacati

«Ci auguriamo che le indagini siano il più rapide possibili per far luce su una dinamica poco trasparente», scrivono Uil, Cisl e Cgil Macerata

CINGOLI, 9 febbraio 2022 – Fenal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil della provincia di Macerata esprimono vicinanza e profondo cordoglio per la tragica morte del lavoratore edile Dorjan Andoni avvenuta nella notte di venerdì 28 gennaio a Cingoli.

Intorno alle 21.30 cinque operai erano di rientro a casa dopo una cena insieme, quando il furgone aziendale su cui viaggiavano, in direzione di Jesi, è finito fuoristrada all’altezza del Bar Nero in località Cerrete Collicelli. Il bilancio è di un morto, l’autista, il 29enne di origine albanese Dorjan Andoni e di un ferito grave, un altro si è allontanato subito dopo.

«Questa morte ci lascia profondamente colpiti e sgomenti in particolare per le prime notizie che stanno emergendo come: la possibile irregolarità del rapporto lavorativo alla luce del mancato titolo di soggiorno del lavoratore e l’allontanamento dal luogo dell’incidente di un quinto lavoratore che può far ritenere la sua situazione simile a quella del collega Dorjan Andoni», dicono i sindacati.

«Quanto avvenuto purtroppo rimette al centro dell’attenzione della comunità maceratese temi che le organizzazioni sindacali di categoria stanno promuovendo da tempo per garantire un miglioramento della sicurezza della qualità e della tutela del lavoro».

Vale a dire «la centralità del contratto nazionale edile, l’attivazione del badge di cantiere per rilevare le presenze dei lavoratori, l’accoglienza dei lavoratori in trasferta in campi base idonei e strategici per ridurre il rischio di infortunio casa/lavoro, le comunicazioni agli Enti bilaterali relative agli alloggi dei dipendenti e una collaborazione costante, continua e di qualità di tutti i corpi intermedi e delle Istituzioni per scambiare dati e informazioni utili alla creazione di tutti quegli strumenti di contrasto al lavoro irregolare».

«Ci auguriamo che le indagini siano il più rapide possibili per far luce su una dinamica quantomeno poco trasparente».

Nicoletta Paciarotti