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CNA Artigianato di servizio in ginocchio, migliaia di persone in difficoltà

L’emergenza coronavirus tocca anche le attività che non hanno subito limitazioni

ANCONA, 1 aprile 2020 – In questi giorni stiamo contattando centinaia di imprese per monitorare la situazione e per fornire loro informazioni corrette. Il quadro che emerge, nella provincia di Ancona, è veramente preoccupante.

Il settore acconciatura ed estetica che, come noto, è un’attività non consentita, ovviamente registra un calo di entrate del 100%. Questo dato però non riguarda solamente le attività non consentire per decreto ma anche attività che non hanno subito limitazioni.

Le tintolavanderie, l’autoriparazione in genere, il trasporto persone registrano cali di fatturato (e di liquidità) spaventosi dall’80 al 100%.

Situazione più differenziata nel trasporto merci su strada: le attività legate al porto per ora hanno subito lievi cali – situazione più difficile per altri settori legati alle filiere di imprese che hanno ridotto o chiuso totalmente gli impianti –, sostanzialmente non toccati i trasporti alimentari e di medicinali.

Parliamo di settori che, nella nostra provincia, occupano, tra titolari, soci e dipendenti migliaia di persone.

«Vogliamo precisare che in questa inedita e gravissima situazione di crisi, la priorità assoluta è quella di garantire la salute di cittadini, dei lavoratori sia dipendenti che autonomi – sottolinea Fausto Bianchelli (foto in primo piano), responsabile sindacale Fita, Benessere Sanità e Servizi di Cna Territoriale di Ancona -. E vogliamo anche sottolineare come i nostri associati si stiano comportando in maniera esemplare, rispettando doverosamente tutte le limitazioni normative. Va infatti registrato che molte imprese che potrebbero lavorare hanno deciso la chiusura volontaria sia per motivi di salvaguardia della salute, sia per ragioni di mercato, dato che il calo dei clienti è drastico».

«Il decreto del Governo che ha stanziato i 25 milioni, pur importante, rappresenta una goccia in un mare – continua Bianchelli-. Finita, ci auguriamo il più presto possibile, l’emergenza sanitaria, sarà necessaria una iniezione di spesa pubblica senza precedenti. Dovranno necessariamente cambiare i paradigmi economici che hanno per decenni condizionato le politiche economiche dei Governi europei. Occorre, come ha decisamente chiesto la Cna nazionale, un New Deal. Pena una crisi economica e sociale senza precedenti».

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