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EMERGENZA Massimiliano Lucaboni: «Pochi soldi e per chi?»

Contributo governativo alle fasce più deboli non sufficiente, inoltre le partite Iva stanno soffrendo

JESI, 2 aprile 2020 – Dei 400 milioni di euro messi a disposizione dal governo per aiutare i più bisognosi a Jesi spetteranno 211.898 euro.

Se dividessimo la cifra per 40 mila quanti ne siamo a Jesi, verrebbero 5,29 euro a testa.
Fortunatamente non a tutti occorrono, almeno si spera. Se ad averne bisogno fossero 10 mila nostri concittadini il denaro a loro disposizione sarebbe pari a 21,1 euro a famiglia.
Se al contrario ad avere bisogno fossero 100 concittadini la quota pro capite sarebbe pari a 2.118 euro.

Un bel sostegno in questo caso ma credo che ad avere bisogno nella nostra città saranno molti di più di 100 persone.
Ora mettiamo il caso che ad avere bisogno fossero quei 1.000 cittadini di cui sopra.
Quindi 211 euro a famiglia.

Secondo voi sono sufficienti per una famiglia di 3 persone magari in affitto con bollette a carico? Ma poi un’altra domanda:
se a distribuire le risorse saranno i servizi sociali con quale criterio lo faranno?
Se fossero quelli attuali il buono andrebbe a famiglie in maggioranza straniere visto che soprattutto di loro si occupano i servizi sociali.
Mi auguro siano previsti altri criteri di accesso al buono altrimenti al danno si aggiungerebbe la beffa.

Non dimentichiamo che oggi in situazione di bisogno ci sono tante partite Iva, autonomi e altri che sarebbero da inserire nel calcolo. I 600 euro servono a poco se soprattutto chi deve riceverli è già in debito con l’Inps.

Massimiliano Lucaboni

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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