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Corinaldo “Giorno del ricordo”, al Goldoni il Radio Teatro di Luca Violini

“Quell’enorme lapide bianca” questa sera (21.15) ingresso gratuito, dolorosa pagina di storia contemporanea a lungo dimenticata che parla di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra

CorinaldoQuell’enorme lapide bianca. Un titolo e al contempo un simbolo del Giorno del Ricordo.

Oggi, venerdì 9 febbraio, alle 21.15 il Teatro Goldoni si immergerà nello spettacolo di RadioTeatro di Luca Violini in memoria della tragedia delle genti fiumane, istriane, giuliane e dalmate, scritto da Paolo Logli con musiche originali di Gabriele Esposte.

Il primo spettacolo teatrale in Italia a raccontare questa dolorosa pagina di storia contemporanea, a lungo dimenticata, ha debuttato in prima nazionale alla Camera dei Deputati nel 2009 presso la Sala della Lupa.

«L’istituzione del Giorno del ricordo – afferma il sindaco Gianni Aloisi – compie 20 anni. Il 30 marzo del 2004, pressoché unanimemente, il Parlamento italiano ha approvato la legge con la quale veniva istituito il Giorno del ricordo con la finalità di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Un segnale importante perché la responsabilità che avvertiamo nei confronti delle giovani generazioni ci impone di tramandare loro la consapevolezza di avvenimenti che costituiscono parte integrante della storia della nostra patria».

Luca Violini 1
Luca Violini

Luca Violini inizia la sua carriera da professionista a 18 anni nella Compagnia Il Teatro del Cangur (Teatro per l’infanzia e la gioventù) partecipando a tutte le produzioni teatrali per diversi anni.

Importante la sua presenza nella Compagnia della Rancia di Saverio Marconi, partecipando poi a diverse produzioni, il RadioTeatro, un teatro in lettura è la caratteristica che contraddistingue l’artista.

Una lettura portata ai massimi livelli, in cui si amalgamano la tecnica della recitazione teatrale alla tecnica del doppiaggio. Nel doppiaggio è una delle più importanti e note voci nel panorama documentaristico, pubblicitario, televisivo e radiofonico nazionale. 

Quell’enorme lapide bianca è nato per dimostrare che non ci sono morti rossi, neri o azzurri, né memorie di serie A o di serie B. In ogni vergognosa pagina della storia, in ogni tipo di esecuzione o sterminio ci sono solo vittime, persone.

A raccontare le loro vicende, nello scenario più ampio di un dramma che coinvolge un intero popolo, sono due amici, cresciuti insieme ma separati dalle logiche assurde del conflitto etnico e ideologico.

Il lessico privato e familiare di una piccola comunità in cui, fino ad un certo punto, italiani e slavi hanno convissuto, probabilmente con punti di attrito, con reciproche prevaricazioni, ma hanno convissuto.

L’assurda e vergognosa vicenda delle foibe è vista quindi da occhi semplici, non avvezzi ai sottili distinguo degli storici e dei politici di professione, ma che invece hanno vissuto quella tragedia come contrapposizione pre-razionale, pre-culturale, incomprensibile sia a livello logico che a livello umano. 

Lo spettacolo è a ingresso gratuito, info e prenotazioni al 338 623 00 78

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