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Cronaca

FABRIANO A PASSO D’UOMO LUNGO LA SS76: LA MOBILITAZIONE DEL COMITATO

Per organizzare l’iniziativa un incontro il prossimo 12 dicembre all’interno della sala “Ubaldi”

 

Uno degli incontri pubblici del Comitato Indecente 76

FABRIANO, 6 dicembre 2019 – Il Comitato Indecente 76 lancia l’ultima iniziativa: il serpentone di mezzi a passo d’uomo lungo la ss76.

Ultimo passo per cercare ricordare la necessità e l’urgenza di un’opera incompleta da anni.

Un probolema che, ricorda Paolo Paladini (presidente del comitato Indecente 76), viene sviluppato da più di un anno e che ha portato ad un confronto con Sindaci, associazioni di categoria e le parti sociali del territorio, presenza sulla stampa ed un servizio andato in onda (e visto da milioni di persone) su “Striscia la notizia”.

«Promesse e vane rassicurazioni – accusa Paladini –  il Comitato di cittadini Indecente 76 passa all’ultimo atto di mobilitazione: la “Carovana Indecente”. Un serpentone che dovrà snodarsi, a passo d’uomo, per i 12 km del tratto della “76” che va da Albacina a Serra San Quirico»

Per cercare di trovare la quadra, raccogliere adesioni e stabilire la data, è stata indetta una assemblea pubblica per il prossimo giovedì 12 dicembre alle ore 21 presso la Sala “Ubaldi” a Fabriano (Via Cappuccini 5).
Confidiamo nella fattiva collaborazione della cittadinanza.

Nei giorni scorsi lo stesso presidente del comitato, Paolo Paladini, aveva osservato la centralità di sicurezza e futuro legati al completamento dell’opere.

«Solo negli ultimi danni, da quando sono state completate la nuove gallerie, ci sono state circa 20 blocchi stradali di questo tipo. In soli 5 anni circa».

«La sicurezza è fondamentale – ha sottolineato Paladini – pensate ad un incidente come quello della settimana scorsa (leggi l’articolo) all’interno di una galleria: il pericolo sarebbe enorme, sopratutto a metà della galleri ‘Sassi Rossi’, la più lunga del tracciato. Senza dimenticare i limiti di sicurezza di gallerie di questo tipo, perché pensate il senso unico ed usate da almeno cinque anni per il doppio senso di marcia».

(s.s.)

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