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Cronaca

FABRIANO Coronavirus, commercio e ristorazione: tra consegne a domicilio e chiusure preventive

“Scelta di responsabilità” per tutelare clientela e lavoratori

 

FABRIANO, 10 marzo 2020 – Commercio e ritorazione cercano di fare fronte all’emergenza coronavirus, ed ancora prima della firma del premier conte che ha “trasformato” l’Italia in “zona protetta” (leggi l’articolo) in molti hanno attuato una scelta di responsabilità sospendendo temporaneamente le attività. 

Una strada per tutelare clientela e lavoratori

In tanti nel tardo pomeriggio di ieri a spiegare i perché di una scelta descritta come sofferta ma necessaria. «Temporaneamente chiuso – scrive sulla propria pagina facebook la Trattoria Marchegiana – e questa misura ha come obiettivi principali la tutela della salute dei propri clienti e dipendenti e il contrasto e il contenimento del covid-19. Siamo certi che questa decisione, seppur presa a malincuore, sia la cosa più giusta da fare in questo momento per ripartire quanto prima».

Molti altri commercianti invece si stanno ingegnando attraverso comunicazioni tramite social network per “organizzare” consegne di merce oppure riparazioni. 

Il plauso del primo cittadino

«Molti ristoranti a Fabriano stanno decidendo e comunicando la chiusura come forma precauzionale. Anche alcune attività commerciali stanno adottando iniziative volte a limitare l’accesso dei clienti proponendo forme alternative di acquisto con servizi a domicilio. Grazie a nome di tutta la comunità – scrive Santarelli su Facebook – Il sacrificio che state facendo è ammirevole e sta a tutti noi, a tutti i cittadini fabrianesi, collaborare per fare in modo che il vostro gesto abbia quanta più efficacia possibile. Ora più che mai e queste vostre decisioni vi rendono onore e mi rendono orgoglioso della nostra città perchè vi state facendo carico di una responsabilità collettiva in modo commovente. Alcuni di voi mi hanno raccontato che nei giorni scorsi con fatica si riusciva a far rispettare le prescrizioni ai clienti per mancanza di collaborazione e questo dovrebbe farci riflettere tutti e molto. Siamo pienamente consapevoli delle difficoltà che tutto il settore economico locale sta attraversando, dalla piccola attività alla grande industria dove iniziano a scarseggiare le componenti prodotte all’estero e soprattutto in Cina.  Per questo siamo tutti chiamati a fare il massimo per fare in modo che questa fase duri meno tempo possibile e affinchè il servizio sanitario sia in grado di affrontare al meglio l’emergenza».

(redazione)

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