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FABRIANO “LA LUCE E I SILENZI”, UNA MOSTRA DA 10.500 INGRESSI

Soddisfazione per il risultato raggiunto dall’esposizione dedicata a Gentileschi ed ai caravaggeschi nelle Marche

 

FABRIANO, 11 dicembre 2019 – Conclusa con oltre 10.500 biglietti staccati la mostra “La luce e i silenzi”, una mostra che è stata parte integrante del progetto chaimato “Mostrare le Marche“, per un percorso creato per cercare di ridare slancio ai territori colpiti dagli eventi sismici del 2016. Percorso nato dopo la firma del protocollo d’intesa fra Regione, MiBAC, ANCI Marche, Conferenza Episcopale e Comuni di Macerata, Ascoli Piceno, Fermo, Loreto, Matelica e Fabriano.

L’esposizione, dedicata da Orazio Gentileschi e a tutti i caravaggeschi che operarono nelle Marche ha riunito i capolavori realizzati tra Ancona (1606-1607) come la sublime “Circoncisione”, con quelli del periodo fabrianese (1613-1619), con “La Vergine del Rosario” oggi nella Pinacoteca Civica, la “Visione di Santa Francesca romana” oggi a Urbino (Galleria Nazionale delle Marche), l’intensa “Maddalena” per l’Università dei Cartai, nucleo di una stanza tematica in cui Gentileschi viene messo a confronto con Guerrieri, il grande caravaggesco marchigiano cui è riservata una mostra nella mostra, Baglione, Turchi, Valentin, Vouet, Cagnacci e molti altri.

Un viaggio in 6 sezioni, per esplorare l’influenza di Michelangelo Merisi nelle Marche. E proprio da lui si parte, per raccordarsi già nella prima sezione con una copia del “Cristo alla Colonna” con artisti che hanno seguito il suo esempio e spunto.

Artemisia, la figlia di Orazio Gentileschi, ed anche lei grande pittrice, dipinta dal padre

In questa mostra c’è anche una grande “scoperta”, che si deve alla giovane ricercatrice di Sassoferrato Lucia Panetti: la scoperta del volto di Artemisia (figlia del Gentileschi e grande pittrice, all’epoca quattordicenne, nel dipinto “La Circoncisione” di Ancona), presente tra gli angeli nel cielo. Il suo ritratto è nelle vesti di Santa Cecilia che suona l’organo portativo.

«Prima cosa grazie a tutte le operatrici che hanno lavorato – commenta l’assessore alla cultura fabrianese Ilaria Venanzoni – e poi possiamo anche notare che il 2019 è stato l’anno che ha visto il rilancio della cultura a Fabriano. Se guardiamo indietro, vediamo il percorso intrapreso dalla crisi sismica del 2016 con una pinacoteca con pochissimi ingressi e quelli del museo della carta dimezzati. Guardando avanti, siamo consapevoli che c’è ancora moltolissimo da fare, sul Museo della Carta e della Filigrana, sull’Archivio Comunale, e su molto altro».

Saverio Spadavecchia

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