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Cronaca

FABRIANO Punto nascita, la proposta di Giombi: «Un protocollo sperimentale come l’Emilia Romagna»

Convocato un consiglio comunale straordinario sulla sanità montana

Un protocollo sperimentale per il punto nascita? L’interpellanza di Giombi

 

FABRIANO, 12 febbraio 2020 – La sanità dell’entroterra continua a far discutere la politica: ancora una volta al centro del dibattito il punto nascita dell’ospedale Profili.

Il consigliere di Fabriano Progressista Andrea Giombi ricorda ancora una volta le tante criticità del territorio (lavoro, morfologia del territorio e non ultima l’importanza di una SS76 ancora non ultimata e con rischio di incidenti) e le “trasferte” delle madri tra Vallesina e Umbria (leggi l’articolo) dopo la chiusura del reparto avvenuta ad inizio anno scorso.

I punti nascita scelti in regione sono stati Jesi, Ancona e Macerata, con la preferenza per l’ospedale di Jesi in cui ci sono state 30 nascite (leggi l’articolo), mentre per le altre due sono state rispettivamente 13 e 4.

Le città scelte invece fuori regioni, facenti parte tutte dell’Umbria, sono state Gubbio, Foligno e Perugia, in cui sono nati rispettivamente 85, 7 e 3 bambini; in un solo caso è stata scelta come città anche Roma.

Da questi dati e da alcuni sviluppi dalla vicina Emilia Romagna l’idea da seguire secondo il consigliere di minoranza ad protocollo che riceverà dal ministero risposta entro 60 giorni.

La proposta

«La chiusura del punto nascita – osserva Giombi – comporta di fatto una fonte di pericolo attuale e persistente per un numero rilevante dei cittadini di tutto l’entroterra marchigiano, dal momento che le gestanti sono costrette ad affrontare un tragitto pericoloso, perché insicuro, fino al raggiungimento dei nosocomi di Jesi o Ancona. Ѐ notizia recentissima che alcuni Comuni dell’Appennino bolognese hanno avanzato una richiesta per un protocollo sperimentale per consentire a un largo campione di donne, su base volontaria, di partorire nei punti nascita di montagna, chiusi negli ultimi anni perché non raggiungevano gli standard delle 500 nascite all’ anno.  Tale prospettiva, come affermato dal neo Governatore dell’Emilia Romagna, è frutto del nuovo Patto per la salute siglato nella Conferenza Stato Regioni di dicembre 2019, nel quale, si legge sempre dalla stampa, è stata inserita anche la revisione dei criteri per la riapertura dei punti nascita in tutta Italia».

L’interpellanza protocollata

Ecco poi la mozione, protocollata dal consigliere per chiedere «Se l’amministrazione comunale per sapere se intenda subito provvedere a promuovere anche per il nostro comune il medesimo procedimento adottato in favore dei comuni dell’entroterra emiliano, perché è importantissimo anche per il comune ottenere gli stessi obiettivi che sono racchiusi all’interno del protocollo sperimentale sopra citato».

(s.s.)

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