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Falconara Api, festa e contestazione

Il presidente del Gruppo, Ugo Brachetti Peretti: «Oggi guardiamo al futuro accompagnando la transizione energetica che richiede il Paese», centri sociali e comitati hanno manifestato dall’esterno contro l’iniziativa

Falconara – Una giornata intensa per celebrare i 90 anni della raffineria Api.

Sul piazzale di fronte agli impianti e agli uffici della direzione si è fatto festa con oltre 1.000 persone che hanno celebrato i 9 decenni di vita della raffineria mentre di fronte alla struttura rappresentanti dei comitati cittadini, del Collettivo Falkatraz e dei centri sociali delle Marche si erano dati appuntamento per contestare l’iniziativa a suon di fischietti e musica ad alto volume.

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Alle celebrazioni hanno preso parte moltissimi ex dipendenti con le famiglie, i bambini e gli amici e numerose autorità e politici, dal presidente della Regione, Francesco Acquaroli, a Guido Vettorel, rappresentante dell’Autorità portuale, Pierluigi Bocchini, presidente di Confindustria Ancona, Roberto Cardinali, presidente Confindustria Marche.

Sono anche intervenuti il vicesindaco di Falconara, Valentina Barchiesi, l’assessore regionale al bilancio ed ex sindaco di Falconara, Goffredo Brandoni.

Particolarmente applauditi gli interventi del cav. Ugo Brachetti Peretti, presidente del Gruppo Api, dell’Amministratore delegato di Api, Alberto Chiarini e di Giancarlo Cogliati, amministratore delegato di Api raffineria.

«L’Api – ha detto tra l’altro il cav. Brachetti Peretti – è divenuta la maggiore azienda privata nel campo della mobilità e oggi guarda al futuro accompagnando la transizione energetica che richiede il Paese».

Particolarmente toccanti gli aneddoti e i ricordi legati al 1933, quando nacque la raffineria falconarese come deposito di oli minerali. Oggi il sito industriale di Falconara occupa circa 1.000 persone fra diretti e indotto continuativo e il totale occupazionale arriva fino a 2.000 unità nei periodi di manutenzione degli impianti. Inoltre, la raffineria di Falconara è tra i partner più rilevanti del porto di Ancona e la ricaduta economica sul territorio è stimata in oltre 100 M/€ annui.

Durante gli interventi si è anche parlato dei progetti in via di studio e di sviluppo, come la produzione di idrogeno verde, la produzione di biometano, tramite il trattamento di Forsu (frazione organica dei rifiuti solidi urbani) e la produzione di Jet Fuel di origine vegetale, detto Saf (Sustainable aviation fuel), tramite idrogenazione spinta di materiale di origine organica.

All’esterno della raffineria sono proseguite le manifestazioni di dissenso dei comitati cittadini i quali sostengono, come ha affermato Fabrizio Recanatesi, uno dei manifestanti, che «dopo 90 anni ora serve una strada diversa: non lottiamo contro le esalazioni maleodoranti e nocive ma per la dismissione e bonifica della raffineria che le causa».

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