Segui QdM Notizie

Attualità

Falconara Negato il parcheggio per disabili a un cardiopatico

Via Barilatti nell’occhio del ciclone, il 65enne per andare a prendere l’auto deve fare 52 scalini di cui 12 a doppia battuta, la compagna: «E poi si parla tanto di solidarietà!»

Falconara – Una situazione al limite del paradosso. La storia tragicomica di via Barilatti si trascina dal 1991. Da 32 anni la famiglia Messina combatte con la burocrazia e con la mancanza di ascolto da parte delle istituzioni.

«Il mio compagno ha 65 anni, cardiopatico e invalido all’80% – dice Giulia Messina che risiede al civico 1 di via Barilatti – e chiedo da anni solo un parcheggio destinato ai disabili che venga consentito in prossimità della nostra abitazione. Ci battiamo da anni per quello che dovrebbe essere un diritto ma ci scontriamo con la sordità e la mancanza di sensibilità delle istituzioni. Via Barilatti è una sorta di mulattiera che avrebbe necessità di essere sistemata definitivamente».

La signora Messina ne ha per tutti.

«Ho ereditato la casa da mio padre ma è impossibile vivere in questo posto: come può una persona malata o anziana percorrere 80 scalini che sono in mezzo alla via e che tra l’altro sono costruiti malissimo? Non è agevole nulla, neppure trasportare i rifiuti, non parliamo poi se dovesse servirci l’ambulanza che non può nemmeno arrivare vicino casa visto che a un certo punto della via ci sono aiuole e una strettoia che impedisce l’ingresso anche ai mezzi di soccorso».

Le difficoltà per Giulia Messina, e soprattutto per il compagno invalido, sono oggettive.

«Un cardiopatico che ogni volta che deve andare a prendere l’auto deve fare 52 scalini di cui 12 a doppia battuta, quando abbiamo chiesto solo di avere un posto destinato al parcheggio dei disabili. Abbiamo chiesto in Comune varie volte di aggiustare la casa ed al posto delle aiuole si dovrebbe lasciare il posto auto. Tra l’altro nella via parcheggiano persone che non dovrebbero farlo ma nessuno controlla».

Giulia Messina è pronta a rivolgersi a un avvocato per tutelare gli interessi suoi e del suo compagno malato.

«Come si può non vedere lo stato pietoso in cui versa la strada che quando piove è anche invasa da grandi pozzanghere? Come si può non andare incontro alle necessità di chi ha bisogno e non sta bene? E poi si parla tanto di solidarietà…».

© riproduzione riservata

News