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Cronaca

JESI Asp9: buoni spesa, ritirate 139 domande irregolari fatte tramite un intermediario

Le compilava a pagamento, ora saranno circa 250 i beneficiari per una somma complessiva di 65 mila euro a fronte di 695 richieste presentate

JESI, 22 dicembre 2021 Chiusi ieri l’altro i termini per la richiesta dei buoni spesa alimentari per le persone residenti a Jesi che hanno perso lavoro o lo hanno ridotto a causa della pandemia.

E già consegnati quasi tutti i voucher elettronici agli aventi titolo secondo la valutazione degli assistenti sociali dell’Asp Ambito 9. Alla fine saranno circa 250 i beneficiari per una somma complessiva di 65 mila euro (da 150 a 450 euro a seconda della composizione del nucleo familiare, il valore del voucher), a fronte di 695 domande presentate. Tra queste, da segnalare che ben 139 sono state ritirate dopo che l’Asp aveva comunicato che erano state riscontrate anomalie e che tutte le domande – sia quelle accolte che quelle respinte – sarebbero state inviate alla Guardia di Finanza per l’accertamento di eventuali dichiarazioni mendaci perseguibili penalmente. 

In particolare, l’Asp aveva verificato, così come accaduto già per i bandi precedenti, che molte di queste domande venivano predisposte da un intermediario il quale – praticamente alla stregua di un Caf – le compilava a pagamento, indicando in maniera fraudolenta che i richiedenti fossero lavoratori in cassa integrazione. Tutte queste domande sono state opportunamente ritirate dalla piattaforma online dopo l’ammonimento dell’Asp, così da evitare qualsiasi ulteriore conseguenza. 

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Come è noto per questo nuovo bando le risorse a disposizione erano minori rispetto al passato, sia per una decurtazione di quanto assegnato dal governo, sia per la scelta dell’Asp di destinare il 40% dei fondi ai buoni pasti alimentari e il restante 60% al sostegno al pagamento di canoni di locazione o utenze con un bando che sarà pubblicato nel 2022.

La ragione di tale suddivisione si è basata sulla valutazione degli assistenti sociali dell’Asp che hanno riscontrato come il problema principale ora di moltissime famiglie non sia quello dell’approvvigionamento di generi alimentari, ma di far fronte ai pagamenti di affitti e bollette.

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