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Animali

Jesi Buon ponte Bull, amico fedele e simbolo di rinascita

Una storia di fedeltà durata 14 anni, il Golden Retriever che non c’è più ha tracciato per primo il percorso e gli obiettivi delle Unità Cinofile da Soccorso Jesi

Jesi – Ha dovuto dire addio al suo caro amico Bull, Lorenzo Spadari, presidente dell’associazione Unità Cinofile da Soccorso Jesi.

Bull, compagno di vita e d’avventura.

Non era semplicemente un cane ma il simbolo della rinascita dell’associazione della quale Lorenzo è presidente: proprio da lui, infatti, la stessa ha ripreso vita.

«A te… che hai tracciato per primo il percorso e gli obiettivi per le nostre Unità», il ricordo di Lorenzo.

Lorenzo e Bull, una storia d’amore durata 14 anni, non servivano più nemmeno i comandi, che un buon cane da soccorso apprende durante la sua carriera, ma un semplice sguardo bastava per capirsi al volo.

«Lo abbiamo visto crescere, racconta Federica Mosca ancora provata – è nato praticamente in casa, abbiamo condiviso molti momenti belli insieme».

Il piccolo Bull con Lorenzo

«Sei stato molto più di un semplice cane, per me sei stato il cane, un grande amico, la mia metà come unità cinofila».

Bull era un cane da soccorso, un Golden Retriever che aveva partecipato a tantissime, quasi tutte, le ricerche a persona nel nostro territorio, sempre presente nelle più tragiche catastrofi che hanno colpito la nostra regione come il terremoto del 1997, l’Aquila nel 2009, Arquata del Tronto. Bull era andato in pensione due anni fa.

«Sembrava nato per questo lavoro, era una cosa che gli veniva automatica, bastava un “Vai” di Lorenzo e per lui era tutto facile – le parole di Federica -. Formarlo non è stato difficile».

«Come cane da soccorso con te è stato praticamente tutto facile… una motivazione e una voglia di collaborare straordinarie che spesso, ahimè, mi portano ancora a fare dei confronti che non vorrei», ammette Lorenzo.

Bull in azione

Una storia di affetti reciproci condivisi in pieno da tutta la famiglia, Bull infatti era nato da Maggie, Golden Retriever di proprietà di Federica, che è felicemente sposata con Lorenzo, un amore a tutto tondo che ora continueranno a condividere con Thor, figlio di Bull, l’eterno giovincello «che devi sempre richiamare e mettere in riga a differenza del papà che era sempre posato, composto, tranquillo», Thor anche lui operativo come cane da soccorso nell’unità cinofila.

Bull e Lorenzo Spadari

Il rapporto che si instaura è molto stretto, fatto di una grande fiducia e conoscenza reciproca costantemente coltivata e rinforzata, il conduttore deve saper non chiedere troppo al suo cane, rispettandone i limiti fisici.

«Sei sempre stato al mio fianco come un’ombra fedele, senza mai titubare in quello che ti proponevo, sempre pronto a giocare…e ad abbaiare con il tuo vocione… insomma, mi hai lasciato innumerevoli ricordi indelebili».

Commoventi le parole di Lorenzo nel salutare il suo amico.

«Ogni momento trascorso con te di questi 14 anni è stato un regalo. Ora che sei salito sul ponte, so che sei in un posto migliore, dove non ci sono limiti per la tua corsa e la tua ricerca, dove puoi ritrovare e giocare insieme ad altri tuoi amici pelosi e attendere con pazienza il giorno in cui ci incontreremo di nuovo».

A volte li chiamiamo semplicemente cani, ma Bull non era un cane, era il cane.

Buon ponte Bull.

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