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JESI Climart, il progetto europeo del Liceo Classico

Per sensibilizzare giovani e famiglie nei confronti delle tematiche ambientali facendo incontrare scienza e arte

JESI, 7 febbraio 2020 – Conciliare Erasmus, sensibilizzazione ai temi ambientali e arte. È l’obiettivo di Climart, un progetto comunitario che ha come obiettivo l’acquisizione di metodologie innovative per l’apprendimento dei cambiamenti climatici attraverso l’arte del teatro.

Marco Cardinaletti, project manager dell’azienda capofila del partenariato Eurocube, ha illustrato caratteristiche e finalità nella conferenza di stamattina tenuta nel Museo storico delle scienze al Liceo Classico Vittorio Emanuele II.

È stato il dirigente Floriano Tittarelli ad aprire la mattinata, accettando ufficialmente una sfida biennale che coniuga scienza e arte.

«Ringrazio anzitutto il preside – ha detto Marco Cardinaletti – per la sua disponibilità. Credo che il progetto sia perfettamente nelle corde del Classico, portando innovazione e coinvolgendo non solo scuole ma anche aziende».

Lavorare con e per le scuole, arricchendo competenze (extra)curriculari. Così si arriva anche alle famiglie, che acquisiscono spesso nuove abitudini attraverso input che arrivano dai loro ragazzi.

«Attraverso attori provenienti da mondi diversi – ha continuato – ci sarà un processo di contaminazione intorno a una tematica molto importante e attuale, in un progetto stimolante anche per il territorio. Per la prima volta Eurocube è capofila in un partenariato, una grande responsabilità, dato che l’Erasmus ci sottopone a selezioni ed esami intermedi e finali entrando nel merito dei progressi fatti».

Sono 281.800 gli euro stanziati per un consorzio che coinvolge anche le scuole Miloš Crnjanski di Kikinda (Serbia), Sophie-Brahe-Gemeinschaftsschule di Berlino e High School – La Vall d’Uixò (Spagna), oltre alle aziende Okosp – Environmental Association (Kikinda) e Cresol Association di Valencia.

Il progetto

Il progetto sviluppa nuovi contenuti e modalità di insegnamento con laboratori ed eventi multidisciplinari e coinvolge attraverso il teatro famiglie, cittadinanza, pubbliche Amministrazioni, aziende e diversi livelli di istruzione.

«Il teatro dà flessibilità – ha spiegato Cardinaletti -, può esprimersi in forme classiche, mute, sperimentali. Le modalità saranno affidate al sentire dei ragazzi in laboratorio».

Quattro le componenti: piano di formazione per insegnanti, sviluppo dei processi di co-creazione, attivazione dei laboratori tematici teatrali (2021) e disseminazione. L’ultimo è il momento del confronto, che con multiplier events farà conoscere alla cittadinanza locale e internazionale i risultati ottenuti. Si terrà anche a Bruxelles un evento culturale-scientifico per la presentazione dei prodotti teatrali.

Eurocube, inoltre, ha intenzione di coinvolgere Comune e privati che vadano a implementare il budget e contribuiscano a creare due o tre giorni culturali con tecnici anche dall’estero.

Unità nella diversità, è il motto dell’Unione EuropeaClimart promuove le relazioni degli studenti e degli educatori tra i Paesi comunitari.

Il 13 febbraio infatti il Liceo incontrerà i docenti delle altre scuole nel primo meeting.

Gli insegnanti in gioco

Roberta Mosca, insegnante di inglese, coordinatrice interna del programma e referente per i progetti Erasmus, ha commentato: «Crediamo molto nell’Erasmus, infatti abbiamo già aderito a diversi progetti. Lo scorso anno 14 docenti del nostro istituto hanno seguito un corso di formazione a Cheltenham, in Inghilterra, mentre i ragazzi sono andati in Austria a parlare di diritti civili e rifugiati, o hanno svolto un’alternanza scuola-lavoro di un mese in un paese dell’Ue. La competizione per aderire è altissima, e implica un progetto a lungo termine che porterà alla crescita dei docenti e a un’apertura mentale sempre maggiore. L’identità oggi sembra scaturire dal conflitto, mentre in realtà si forma nel dialogo e nel confronto».

«Affrontare i temi ambientali – ha detto Patrizia Taglianini, referente per i progetti teatrali – significa lasciare una traccia profonda nei ragazzi e nelle ragazze. Ho iniziato nel 1996 con un lavoro contro la guerra, lo scorso anno abbiamo recitato contro l’omofobia».

«Sono lusingata di essere coinvolta in un progetto del genere – ha affermato Lauretana Rossetti, referente di fisica -. Per interesse personale verso le energie alternative, ho già realizzato con studentesse e studenti un breve video per la Notte Nazionale del Liceo Classico su questi temi e ho partecipato con loro a progetti anche comunali per mettere in atto strategie migliorative nei confronti del cambiamento climatico. Purtroppo, però, il tempo è sempre poco, perciò ora uno spazio dedicato a questo non può che farmi piacere. Così abbiamo anche la possibilità di instaurare contatti, di beneficiare di arricchimenti personali e di sviluppare nuove competenze da tradurre in attività didattiche che soddisfino la curiosità dei ragazzi».

Daniele Olivi, ex assessore al Territorio, con deleghe Urbanistica e Ambiente, e tecnico di laboratorio del Liceo, ha chiuso la conferenza: «Il Vittorio Emanuele è una scuola moderna, sempre in prima linea in questi progetti. L’anima è socio-umanistica, ma essendo attento al linguaggio sa curarsi di trasmettere la scienza al mondo giovanile. L’obiettivo finale è di formare uno spirito critico in persone creative».

Elisa Ortolani

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