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Cronaca

Jesi “Educhiamo insieme alla Legalità”, il vice questore Arena all’Ic Federico II

Costituzione e bullismo il tema dell’incontro con gli studenti, alla presenza del dirigente scolastico Massimo Fabrizi e del corpo docente

Jesi – Nella giornata di ieri, il dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza, vice questore dr. Paolo Arena, nell’ambito del progetto di legalità per l’anno 2023/2024 denominato “Educhiamo insieme alla Legalità”, voluto dal questore Cesare Capocasa, d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale e rivolto agli istituti scolastici di Ancona e provincia, ha incontrato gli studenti dell’Istituto comprensivo Federico II, alla presenza del dirigente scolastico Massimo Fabrizi e del corpo docente. 

La tematica affrontataCostituzione e bullismo: ritorno alla legalità”. Il dirigente di Polizia si è anzitutto soffermato sull’importanza di conoscere i principi basilari della Costituzione, frutto del sacrificio di quanti hanno creduto fermamente negli ideali di libertà, uguaglianza, rispetto delle diversità.

La Carta Costituzionale è un documento vivo alla base di tutte le leggi dello Stato e chiunque la osservi sarà un cittadino al servizio degli altri per il progresso della società in cui viviamo. La Costituzione non è espressione di una singola individualità, ma di una pluralità di apporti differenziati, approvata dai padri costituenti nel dopoguerra, e contiene le aspirazioni, le garanzie, gli ideali di democrazia.

Conoscere e studiare la Costituzione è essenziale perché significa prepararsi alla vita acquistando consapevolezza dell’essere cittadini, dei diritti e dei doveri tra i quali rientra lo studio. Tuttavia oggi l’adolescente vive una fase più inquieta, più carica di conflittualità, di malessere, di disagio espresso in tutte le forme, nel vivere le esperienze al limite (sfide coi motorini, assunzione di alcol, droga, violenza gratuita) con un rifiuto netto di tutto ciò che è regola.

La causa del disagio, va cercata nel senso di smarrimento, vuoto, solitudine, nella mancanza di modelli sani di riferimento, mentre abbondano, purtroppo, quelli negativi. I giovani hanno paura di soffrire, ed è per questo che ricorrono all’anestesia del loro dolore indossando le vesti della persona aggressiva, menefreghista.

Tale condotta, si manifesta soprattutto a scuola dove a esser preso di mira è il timido di turno o magari lo studente etichettato come secchione, o il più sensibile, vittima di atti di bullismo, perpetrati da ragazzi e ragazze, che costituiscono veri e propri reati come estorsioni, aggressioni fisiche, furti che provocano soprattutto un danno esistenziale alla persona, alla riservatezza. ;

Spesso, si parla di cyber ullismo perché tramite sms o filmati video o foto si ricatta e diffama la vittima, denigrandola mettendola alla berlina.

La legge 71/2017 ha introdotto in tutte le scuole la figura del referente per le iniziative di contrasto al bullismo in tutte le sue forme, la possibilità di oscuramento del web con la rimozione dei dati del minore diffusi in rete, nonché l’ammonimento del Questore con la convocazione dei genitori del minore, provvedimento che avrà efficacia fino al compimento della maggiore età.

Occorre un recupero di legalità, di moralità, il coraggio di andare contro corrente e non nella direzione voluta dal branco che annienta le personalità individuali. Il Dipartimento di Polizia di Stato ha avviato un servizio tramite App denominata YOU-POL, scaricabile gratuitamente su sistemi Ios e Android, che consente la segnalazione di episodi di bullismo e uso personale/spaccio di droga.

Il Dirigente del Commissariato, infine, ha commentato con i giovani studenti la proiezione di un cortometraggio sul bullismo dal titolo Luce, approvato dal dipartimento di PS.

«Non si nasce mai bulli, lo si diventa su comando di altri compagni che sono a loro volta estremamente fragili e per mascherare tale loro vulnerabilità e non essere esclusi, assecondando il volere e le imposizioni del branco. Per questo è tempo di riflettere e di scegliere la giusta parte dalla quale stare, coltivando senza paura i veri ideali che edificano e non demoliscono la società».

Immancabile la foto finale con docenti e studenti, mostratisi particolarmente interessati alla tematica trattate, che hanno interagito con specifiche domande.

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