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JESI Giovanni Ricci al “Mannucci”: monumento alle vittime di mafia e terrorismo

Sarà realizzato a Staffolo paese natale di Domenico Ricci appuntato dei Carabineiri morto nell’agguato terroristico di via Fani

JESI, 24 gennaio 2020 – Nell’ambito delle iniziative per promuovere l’educazione alla legalità e la conoscenza della storia contemporanea italiana, il Liceo ArtisticoMannucci” ha organizzato un incontro con Giovanni Ricci, figlio dell’appuntato dell’Arma dei Carabinieri Domenico Ricci (medaglia d’oro al valor cvile, alla memoria), assassinato il 16 marzo 1978 dalla Brigate Rosse insieme al maresciallo Oreste Leonardi, entrambi agenti di scorta di Aldo Moro nell’agguato di via Fani, a Roma.

Massimo Ippoliti

L’incontro è preparatorio al progetto, patrocinato dal Comune di Staffolo, per un monumento dedicato alle vittime del terrorismo e della mafia, coordinato dal professor Massimo Ippoliti e che sarà realizzato nello stesso Comune dagli studenti della classe 4C.

«Un’intera generazione, quella degli anni Settanta e Ottanta, è cresciuta nell’orrore della morte in una notte – ha detto Ricci agli studenti, ricordando il sanguinoso attacco terroristico di via Fani -. Per fortuna oggi non viviamo queste sensazioni sulla nostra pelle ma è giusto che i giovani sappiano la paura del terrorismo vissuta dai loro padri e dai loro nonni. Qual è la soluzione? Creare le condizioni per far conoscere ai giovani la storia recente del nostro Paese e aiutare a non dimenticare. La senatrice Liliana Segre recentemente ha detto che la memoria riesce a superare l’odio, noi vogliamo questo».

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Il dirigente Francesco Orsolini

L’Artistico di Jesi, l’Associazine nazionale Carabinieri e l’Associazione “Domenico Ricci”, presieduta dallo stesso Giovanni Ricci, stanno dunque lavorando alla realizzazione di un monumeto da realizzare a Staffolo: «Potrebbe essere il primo Comune d’Italia ad avere questo onore – ha detto Ricci -. Mio padre aveva un incredibile rapporto con le Marche e questo territorio. Credo molto nei giovani e nelle future generazioni».

Presente all’incontro anche Giampaolo Mattei, fratello di una vittima dell’incendio di Primavalle avvenuto il 16 aprile 1973 a Roma: «Oggi ricordiamo la storia di quegli anni per darne memoria ai ragazzi – ha detto – Storie complicate che affrontiamo con loro per ricordare che il seme di quegli anni era l’odio».

Domenico Ricci era nativo di Staffolo, che ogni anno lo ricorda con incontri ed eventi: «Quest’anno vogliamo testimoniare l’attaccamento della nostra comunità all’appuntato Ricci con un monumento – ha aggiunto il Sindaco di Staffolo Sauro Ragni -. Studenti e corpo docenti del Mannucci si sono occupati del progetto per ricordare le vittime del terrorismo e la figura di Ricci, deceduto a salvaguardia di una figura istituzionale, figura che testimonia il rispetto dei valori e la migliore tradizione della nostra terra».

Giornata interessante secondo studenti e studentesse: «Il professor Ippoliti ha realizzato uno schizzo del monumento – ha spiegato Davide Bongiovanni della 4C – , vi saranno un orologio a simboleggiare il tempo, un muro e un traliccio di vite. Impressi i nomi di circa 400 persone, vittime del terrorismo, dalla strage della stazione di Bologna a via Fani».

Non è mancato all’incontro il dirigente scolastico Francesco Orsolini: «Importante parlare di cultura della legalità che in questo caso si traduce anche con il coinvolgimento deglie studenti nella realizzazione di un monumento a Staffolo».

(e.d.)

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