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Attualità

JESI I buoni musicisti abbondano: il “Breath and Strings duo”

Leonardo Bolognini all’armonica e sax e Claudio Durpetti alla chitarra sembrano un’orchestra

JESI, 2 gennaio 2020 Leonardo Bolognini e Claudio Durpetti volevano fare gli auguri a tutti gli amici che amano e condividono la loro passione per la buona musica, e precisamente, vediamo nell’ordine blues, jazz, quella nata nell’epoca del proibizionismo e tutto ciò che è “bello sul serio”, per cui hanno dato appuntamento, l’ultimo dell’anno, a fine pomeriggio – a chi voleva scambiare il famigerato “Buon anno” con loro, con sottofondo, magari, di swing – al Bini 19 33 Enoteca Pasticceria & Cocktail in via Ancona 48.

Unico accorgimento: per entrare si bussava alla porta, si apriva uno spioncino e dall’altra parte ti sentivi dire: parola d’ordine!

Quando gliel’ho detta (era “Jazz’n blues”, ma sarà cambiata…) mi hanno aperto su di un mondo immerso in bottiglie, ovviamente proibite visto che mi sono trovato coinvolto (anche se con cappello d’ordinanza) nel periodo in cui gli alcolici erano proibiti assolutamente.

2 (10) 4 bis 3 (9) 1 (12) 5 A 4 (8)
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Anni Venti e seguenti, insomma. Adesso i nostri amici si chiamano “Breath and Strings duo”, con Leonardo Bolognini all’armonica e sax e Claudio Durpetti alla sua chitarra.

Un repertorio molto vasto ma state tranquilli che il duo diventa orchestra quando ascolti brani che vanno dal Proibizionismo fino alla fine degli anni ’60, ascolti “La ragazza di Ipanema” o magari “Desafinado”, oppure “Blue moon” o “Scarborough fair”, con intromissioni di pezzi irlandesi davvero travolgenti.

Un goccio di Verdicchio

Due professionisti a tutto tondo. Come al solito ero andato da solo, non credo o non penso che alle mie conoscenze piacciano molto il jazz e il blues, ma lentamente, a seconda dell’età, degli acciacchi e degli impegni, mi sono trovato circondato anche da Franco Duranti, scrittore, e Marino Carotti, musicista sopraffino.

Un goccio di Verdicchio Classico consumato quasi di nascosto, ovviamente guardandosi intorno perché il Proibizionismo… proibiva gli alcolici, ma il Verdicchio è un Super, in ogni circostanza.

Concerto scorso via con allegria e partecipazione, ohi, c’era anche una tavolata di giovani ragazzi che si sono divertiti da matti.

Soprattutto, poi, quando in chiusura di pomeriggio, prima che chi voleva corresse verso le sue lenticchie o verso la tombola, un coro, con canti e controcanti, sul giro di “When the Saints go marching in”, ha reso ancor più allegra la serata e, finalmente, ha sancito l’addio al 2019, che resti pure dov’è.

Un’iniziativa che, ancora una volta, fa scoprire un’altra realtà della nostra città: i buoni musicisti abbondano. Facciamoli venire fuori.

Giovanni Filosa

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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