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Jesi “I segreti del Moby Prince”, Vincenzo Varagona all’Hemingway Cafè

«Il senso di questa serata quello di rendervi informati sulle vicende di una tragedia su cui ancora non è stata fatta chiarezza»

Jesi, 5 agosto 2022 – Nell’ambito della rassegna letteraria Hemingwai letterary, organizzata dall’Hemingway Café, si è svolta mercoledì sera la presentazione del libro di Vincenzo Varagona “I segreti del Moby Prince”, edito da Vydia Editore, che affronta una delle più grandi tragedie del mare italiano, ancora irrisolte.

«Il senso di questa serata – ha spiegato il giornalista Rai marchigiano – è quello di rendervi informati sulle vicende di una tragedia su cui ancora non è stata fatta chiarezza. Vorrei mostrare solidarietà alle famiglie delle vittime che, a 30 anni di distanza, non si stancano di rivendicare il diritto alla verità, e testimoniare il nostro diritto civile di contrapporci a uno stile, del tutto italiano, di arrendersi ai poteri forti, che spesso hanno la meglio. Sono ancora controverse, infatti, le dinamiche dell’incidente che ha visto protagonista l’imbarcazione Moby Prince, della Nav.Ar.Ma., che la sera del 10 aprile del ‘91, entrò in collisione con la petroliera Agip Abruzzo, nella rada del porto di Livorno. La fuoriuscita di petrolio provocò un incendio devastante, causando la morte delle 140 persone a bordo, tra passeggeri ed equipaggio, eccetto il mozzo Alessio Bertrand».

«Ci sono ancora molte incongruenze, molti punti su cui fare chiarezza – ha spiegato Varagona – tra questi: la causa dello speronamento, inizialmente addebitato alla presenza della nebbia che avvolgeva la petroliera, notizia confutata dai rilievi fotografici satellitari, le tracce sullo scafo del traghetto, che attesterebbero la collisione con un’altra imbarcazione, precedente a quella con la petroliera, e il ritardo nei soccorsi».

La maggior parte delle vittime, infatti, non è morta per le fiamme, ma per asfissia, all’interno del salone della nave, quindi probabilmente un intervento repentino di soccorso avrebbe salvato delle vite

Vite di vittime che erano su quel traghetto per i motivi più disparati, sono 3 i marchigiani che hanno perso la vita quella sera: Sergio Roseti, di San Benedetto del Tronto, era il motorista del Moby Prince, e una coppia di Sant’Elpidio a Mare, Bruno e Giuseppina, si era sposata 4 giorni prima. Sono una trentina le testimonianze raccolte nel libro del giornalista che ha intervistato i familiari delle vittime. 

Storie di chi si è salvato perché ha perso la coincidenza per arrivare al traghetto, conquistando una chance di vita, storie di chi, al contrario, quel traghetto l’aveva preso per sentirsi più sicuro, invece si è scontrato con una tragica fatalità. E’ il caso della coppia marchigiana, che per paura di viaggiare in aereo, aveva scelto la nave per raggiungere la Sardegna.

 «Una delle storie che mi ha colpito di più – ha detto Varagona – è quella di una signora toscana, che gestiva un’azienda con il marito, e per non lasciare il lavoro, ha convinto coniuge e figlia a partire per la Sardegna senza di lei, che li avrebbe raggiunti in un secondo momento. E con questa scelta ha perso tutto».

Molti sono stati i servizi giornalistici, e i libri scritti sulla vicenda, che hanno tentato di sollevare dubbi e ipotesi sulla dinamica dell’incidente, tutt’ora avvolto in un alone di mistero. Ad accompagnare il libro di Varagona gli scatti di Massimo Sestini, fotografo toscano presente sul posto la sera della tragedia, che documentano le fasi della vicenda.

La prefazione è di Pietro Grasso, magistrato e senatore che ha voluto la prima Commissione di inchiesta. Il libro di Varagona vuole risvegliare l’interesse per questo caso e dare piena voce all’insoddisfazione delle famiglie che non hanno ancora avuto giustizia.

«La speranza è che dopo la prima e la seconda Commissione di inchiesta se ne apra una terza e che si accerti quanto è accaduto realmente».

«Fino ad ora le conclusioni della magistratura sono state preponderanti rispetto a quelle dalla Commissione di Inchiesta. Come cittadini abbiamo diritto che sia fatta chiarezza su un piano politico, etico e giudiziario», ha concluso Varagona.

Tiziana Fenucci

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