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Cronaca

JESI Il vaccino antinfluenzale scarseggia, boom prenotazioni

«Non so quando potremo averne», sostiene il medico di base Guglielmo Cherubini, «ne siamo sprovvisti», afferma il farmacista Francesco Moretti, e il virologo Massimo Clementi: «Importante vaccinarsi»

JESI, 3 ottobre 2020 – «Non abbiamo al momento disponibilità di vaccini», dicono alcuni medici e farmacisti di Jesi che si trovano di fronte a richieste di pazienti – di tutte le età e non appartenenti solo alle categorie a rischio – in ansia e pronti a vaccinarsi anche perché è emersa la notizia che la normale vaccinazione antinfluenzale stagionale potrebbe non agevolare – il che non significa arrestare però – l’infezione da coronavirus.

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Il vaccino determinerebbe una «riduzione del rischio di complicanze legate all’influenza (polmoniti batteriche, un peggioramento di patologie pregresse come quelle del sistema immunitario, respiratorie croniche etc), una minore pressione sulle strutture ospedaliere in termini di costi sociali, una semplificazione della diagnosi e della gestione dei casi sospetti a causa della sintomatologia sovrapponibile con il Covid-19 e una protezione in più per il coronavirus, in quanto un soggetto già indebolito dall’influenza potrebbe riscontrare conseguenze più serie nel contrarre successivamente il Covid-19».

La farmacia Moretti

Chi sono i destinatari più coinvolti?

Gli ultrasessantenni, gli individui con patologie croniche indipendentemente dall’età, donne in gravidanza, bambini fino a sei anni, tutto il personale medico e paramedico, sociosanitario e di assistenza.

Il dottor Guglielmo Cherubini, referente fiduciario locale della Fimmg (la federazione dei medici di base), traccia lo stato della situazione, gettando un occhio a quanto dovrà accadere entro il mese di ottobre.

«In effetti siamo, al momento, ancora privi di vaccini e non ci hanno ancora comunicato quando potremmo averne. Sono convinto che ci sarà una richiesta sostanziosa, anche molti giovani vorrebbero vaccinarsi e, visto che l’approvvigionamento è molto carente, si dovrà probabilmente operare una selezione fino a quando non avremo un rifornimento sufficiente. Verosimilmente la settimana prossima. Ho proposto, per evitare l’assembramento quasi sicuro, di non vaccinare i pazienti nei propri ambulatori, fermo restando che ognuno può organizzarsi come vuole su appuntamento, ma di utilizzare il Palazzetto dello Sport. Ne ho già discusso col Dipartimento, e la possibilità del Palazzetto è reale. Probabilmente avremo a disposizione la struttura verso il 23 di ottobre, non so quanti medici aderiranno a questa iniziativa ma stando così le cose prevedo che in contemporanea agiranno otto, dieci medici, almeno fino ad oggi».

«Un consiglio, intanto, per la quotidianità di ciascuno di noi? È un suggerimento generale, in questi giorni di pandemia è importantissimo seguire questi principi di base: distanza fisica, igiene e mascherina, senza questi accorgimenti minimi il virus può camminare indisturbato fra la folla, quindi non abbassare mai la guardia».

Il dottor Gugliemo Cherubini

Nella Farmacia Moretti (foto in primo piano), da diversi giorni alcuni clienti richiedono, con una certa sollecitazione, il vaccino antinfluenzale.

Ma anche in questo caso, la risposta è sempre la stessa.

«In effetti, siamo assolutamente sprovvisti di dosi di vaccino, almeno fino ad oggi – dice il dottor Francesco Moretti -. Dove vedo il problema? Sulla “popolazione attiva” che non fa parte delle fasce protette, vale a dire coloro che non hanno diritto al vaccino gratuito. In questa fascia, alle nostre farmacie spettano dodici, tredici dosi di vaccino. Dalla nostra associazione, la Federfarma, ci dicono che le dosi di vaccino in primis sono state dirottate e destinate alle categorie protette, quelle che sappiamo».

«Hanno preventivato la distribuzione complessiva di 250mila dosi che, diviso per 19mila farmacie, fai tu il conto! In più, la preoccupazione principale è nel tempo di consegna, i cittadini stanno facendo pressione da alcuni giorni e registriamo un boom di prenotazioni. Non sappiamo ancora come muoverci, è una situazione difficile da gestire».

«L’Emilia Romagna, da quel che si sa, sembra sia riuscita a incrementare la propria quota di vaccini. In sostanza, nell’immediato non prevediamo una copertura totale, sicuramente a novembre le cose miglioreranno ma la situazione attualmente è pesante».

Il virologo professor Massimo Clementi, del San Raffaele di Milano, ha sotto gli occhi la situazione che in questi giorni il nostro Paese sta attraversando.

Una situazione che vede affacciarsi l’influenza stagionale – che ogni anno si presenta e che comunque direttamente o indirettamente, provoca numerose perdite di vite umane – sulla pandemia, provocando nella popolazione timori ovviamente giustificati.

Il professor Massimo Clementi

Dice Clementi, dando un consiglio in più: «In questa fase di prolungamento della pandemia da Sars CoV-2 e nella prospettiva di dover affrontare una stagione invernale problematica sotto l’aspetto delle infezioni respiratorie, vi è l’indicazione a un serio e vasto uso della profilassi vaccinale».

« In particolare, la vaccinazione contro i virus influenzali dovrebbe essere resa disponibile per tutte le fasce di età. Per le persone con oltre 60 anni dovrebbe essere reso disponibile il vaccino contro lo pneumococco, patogeno respiratorio che può dare forme molto severe. La vaccinazione contro lo pneumococco conferisce una copertura immunitaria per 4-5 anni. Il motivo di vaccinare contro l’influenza in modo estensivo risiede non solo nell’opportunità di ridurre il contagio di un virus epidemico comunque pericoloso, ma anche per non rendere difficile una diagnosi differenziale tra forme respiratorie che possono essere simili all’esordio. Alcuni sostengono che il vaccino anti-influenzale può dare una qualche protezione contro l’infezione da Sars CoV-2, ma non esistono solide conferme».

Giovanni Filosa

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