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Cronaca

Jesi L’omaggio della Curva Nord a “Red” 11 anni dopo la scomparsa

A Diego Piersantelli dedicato ieri uno splendido omaggio nella scalinata che da Viale Verdi scende verso i cancelli del “Carotti”

Jesi Undici anni dopo quella tragica notte di Capodanno del 2013 il dolore per la mancanza di Red è ancora vivo nel cuore degli ultras jesini.

A Diego Piersantelli, per tutti Red, i ragazzi della Nord dello Stadio Pacifico Carotti hanno dedicato ieri uno splendido omaggio nella scalinata che da Viale Verdi scende verso i cancelli della curva, davanti al recente murale che ricorda che si sta entrando nel tempio del tifo leoncello.

Torce e fumogeni davanti al murale della curva in memoria di Red (foto da profilo Facebook del gruppo Eppure il vento soffia ancora)

Torce, fumogeni e uno striscione appeso all’inferriata sopra le scale che recitava 11 anni senza te… ce manchi muntobè, con qualche inevitabile lacrima soffocata dai cori urlati dal cuore.

Jesina Omaggio a Red dei tifosi
I preparativi degli ultras leoncelli per la commemorazione di Red

Quello per il compagno scomparso per i supporter biancorossi è un legame vero, che non si limita a un anniversario: il drappo Red Vive è sempre presente a ogni gara in casa o in trasferta della Jesina, come faceva Red quando era ancora fisicamente tra di loro.

Il drappo in memoria di Diego Red Piersantelli, sempre presente alle partite della Jesina

Diego arrivò in crisi cardiaca al pronto soccorso di Jesi alle prime luci del 2013, accompagnato da due amici. Si era sentito male dopo i festeggiamenti della notte di San Silvestro. Non si risvegliò più: smise di vivere nel tardo pomeriggio del 3 gennaio.

Innamorato della sua città, Red, oltre che per la Jesina, aveva una passione per il basket e negli anni d’oro della Fileni Bpa era una delle figure di riferimento dellAvangiardia, gruppo storico della tifoseria organizzata del PalaTricolli.

Daniela Cesarini

Diego Piesantelli era anche il figlio di Daniela Cesarini. L’attivista ex assessore ai servizi sociali del Comune di Jesi, nonchè candidata a sindaco per Rifondazione Comunista nel 2012, dopo una vita di lotte per i più deboli e per la parità sociale, cinque mesi dopo la morte del figlio (e pochi anni dopo quella del marito) decise di smettere di combattere e ricorse al suicidio assistito in Svizzera. Con grande dignità, la stessa che aveva trasmesso al suo Diego, a Red.

(foto in primo piano da profilo Facebook del gruppo Eppure il vento soffia ancora)

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