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Cronaca

Jesi Massimo Clementi, nasce il feeling con l’istituto “Galilei”

Massimo clementi

In occasione del Premio Vallesina dove ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Monsano: «Spero di poterlo visitare presto»

di Giovanni Filosa

Jesi, 30 dicembre 2022Lo scenario è stato il Teatro Pergolesi. La piéce era il “Premio Vallesina”, svoltosi all’interno del Massimo jesino con una calorosissima presenza del pubblico, delle istituzioni, di ottimi artisti e dei vari premiati.

Insieme a questi c’era, particolarmente felice, il professor Massimo Clementi che ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Monsano, dove è nato e da dove ha mosso i primi passi per diventare un punto di riferimento internazionale della ricerca nel campo della virologia e microbiologia.

Clementi ha ricevuto la pergamena dal sindaco di Monsano, Roberto Campelli, lui che è anche presidente del Premio Vallesina.

«Una bellissima cerimonia, che mi ha coinvolto emotivamente – ha detto Clementi – . Molto significativa e importante per chi, come me, vive lontano, lavora in una città che ti assorbe diversamente da quanto possa succedere in un piccolo centro. Ricevere un riconoscimento dalla cittadina in cui sei nato vuol dire che la gente ti ha seguito passo dopo passo, non ti ha dimenticato. Ti stima. Debbo dire che per me è stato naturale esserci sempre, ritornare a Jesi.  Le Marche in particolare, ti fregano, c’è, che tu ci creda o meno, un elemento che ti rende difficile allontanarti definitivamente. Qui a Jesi ho mia madre, ho un mucchio di amici e di affetti, e ho capito anche come gli altri ospiti premiati al Premio Vallesina siano vicini a questa terra. Ritorno diverse volte all’anno, e con tanta gioia». 

Massimo clementi
Il sindaco Roberto Campelli conferisce la cittadinanza onoraria di Monsano a Massimo Clementi

Mentre il professor Clementi parla, mi viene in mente un sonetto di Martin Calandra, intitolato “Ritorno a Jesi”, facente parte della raccolta completa intitolata “Jesi Nostra”. Da leggere.

Cosa deve fare la politica, oggi?

«Servono, e ci saranno pure, governanti e politici lungimiranti, come il sindaco della rinascita di Jesi, Pacifico Carotti, che ha amato e condotto Jesi oltre il suo mandato politico. Mi viene in mente l’acquedotto di Gorgovivo e la ricchezza di acqua per la Vallesina intera. Se il politico guarda anche oltre il suo mandato che ha una sua durata, si rende conto che è finita quella “era meccanica” degli anni raccontati nel filmato proiettato e realizzato dal compianto Giannetto Rossetti. E si organizza di conseguenza».

Ho visto, prof, l’interesse dimostrato verso il “Galilei”, davvero sentito.

«Ed anche profondo, confesso. Spero di poter visitare l’Istituto, io sono a disposizione. Quella scuola offre una importante formazione scientifica e biotecnologica, insieme a una umanistica determinante, secondo me. Ero seduto accanto al preside Luigi Frati, cui ho espresso l’interesse e il rilievo dell’istituto che dirige, un punto di riferimento non solo per le Marche. Vedi, io penso, checchè se ne dica, che la scuola italiana offra agli studenti una buona formazione. Per esempio, sono convinto che i medici italiani siano molto ben preparati e che sia necessario non eliminare, perché non si può, il cosiddetto numero chiuso per entrare alla facoltà di Medicina, ma creare un numero ben programmato e corretto. Questo “seminare” che l’Istituto Galilei propone non solo alla città di Jesi ma a tutto il comprensorio, è importantissimo, può nascere una nuova Vallesina».

«Ho detto al preside Frati: ma lei è consapevole che da questa scuola potrebbe nascere una nuova Silicon Valley  – (magari! Dico io, allora si potrebbe chiamare Jesilicon Valley, neologismo creato all’istante…) – basata sulle nuove tecnologie? Ogni anno, da quel che so, diversi ragazzi di questa scuola, per la loro preparazione, riescono ad entrare alla Facoltà di Medicina di Ancona, ed entrare lì non è facile».

 Vero, come si legge in una nota del Galilei,

«Il successo dell’istituto dipende dal fatto di formare una squadra vincente, e dalla fortuna di possedere due anime: il Liceo delle Scienze Umane, il più grande delle Marche, con approfondimenti sul contemporaneo, e l’indirizzo Biotecnologie Ambientali, Sanitarie, Sanitarie e della Nutrizione, una curvatura unica in Italia. Le università di Camerino e di Ancona si appoggiano al Galilei per fare ricerca con gli studenti, giunti ormai ai novecento iscritti».

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