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Cronaca

JESI Nove “pietre d’inciampo” nelle Marche: a Jesi sarà ricordato Giulio Ottolenghi

Gunter Demnig pietre d'inciampo

Opera dell’artista tedesco Gunter Demnig in memoria di quanti furono deportati nei campi di sterminio nazisti

JESI, 9 gennaio 2020 – Sarà inaugurata il 30 gennaio prossimo a Jesi la pietra d’inciampo dedicata alla memoria di Giulio Ottolenghi. Nato a Jesi nel 1893 fu arrestato e deportato nel campo di sterminio di Auschwitz, non è sopravvissuto alla Shoah.

Gunter Demnig pietre d'inciampo

Gunter Demnig insieme ad Antonio Mastrovincenzo

Sono nove le pietre d’inciampo che il celebre artista tedesco Gunter Demnig (foto in primo piano) ha in programma di incastonare, in questi primi giorni del 2020, nelle Marche.

Di queste, sette verranno collocate ad Ancona (via della Loggia, Corso Garibaldi, via Goito, via Fornaci e via Beccheria), una ad Osimo e un’altra a Jesi. Tutte in luoghi simbolo che ricordano, oggi e per sempre, le vittime dei crimini e delle deportazioni a opera dei nazifascisti.

In particolare, quelle di quest’anno commemorano Franco, Lucio e Renzo Coen Beninafante, Piero Sonnino, Nella Montefiori, Vittoria Nenni e Dante Sturbini (Ancona), Annita Bolaffi (Osimo) e Giulio Ottolenghi (Jesi).

Per Demnig si tratta della quarta visita consecutiva nelle Marche a partire dal 2017, quando collocò le prime Stolpersteine a Ostra Vetere, in ricordo di Gaddo Morpurgo, e ad Ancona (una in via Saffi ed un’altra in Corso Amendola). Poi, sempre ad inizio 2018 e 2019 altre pietre d’inciampo vennero installate ad Ancona a memoria indelebile delle vittime, in prossimità dei luoghi dove queste nacquero, vissero, furono catturate o uccise. Complessivamente, in quattro anni nelle Marche, sono state posizionate 26 pietre d’inciampo, introducendo nella nostra regione una pratica di testimonianza diffusa in tutta Europa e nelle maggiori città italiane.

Gunter Demnig è stato ricevuto dal Presidente dell’Assemblea legislativa, Antonio Mastrovincenzo.

«Ringrazio l’artista e ideatore del progetto che in questi quattro anni è stato sempre presente, apponendo di persona le 23 pietre della città di Ancona – ha detto Mastrovincenzo – . Quest’anno, poi, con le pietre che verranno installate a Osimo e Jesi, il progetto si allarga su scala provinciale e regionale, assumendo un carattere diffusivo, fondamentale per conservare la memoria della Shoah e delle persecuzioni razziali e politiche».

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