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JESI PREMIO FAIR PLAY PANATHLON AL CLUB SCHERMA E ALLA JESINA CALCIO GIOVANILE

Vivere lo sport inteso come promozione e diffusione della cultura e dell’etica sportiva, cerimonia all’hotel Federico II

JESI, 2 novembre 2019 – Il Fair Play è l’anima dello sport. È l’elemento che fa di una gara una bella gara, che non suscita animosità, che trasmette senso di libertà e bellezza del gioco. È la regola non scritta, ma scolpita nelle coscienze, che dà umanità allo sport.

Vivere secondo Fair Play costituisce una componente essenziale del panathletismo e uno degli scopi del Panathlon è la diffusione di tale principio tra i suoi soci e tra gli sportivi. A questo proposito il Club di Jesi presieduto da Fabio Fittajoli ha assegnato i Premi Panathlon 2019 per il Fair Play: all’Ubi Banca Club Scherma Jesi per la “Promozione”, per aver contribuito, sin dalla sua fondazione, a trasmettere, ai più piccoli e ai giovani, sani principi etici e sportivi e per aver creato, fatto nascere, crescere e divenire universale quel cromosoma scherma che ha reso le lame dell’Imperatore Federico II d’oro, argentobronzo, amate e rispettate in tutto il mondo.

Fabio Fittajoli, Sofia Giordani, Alberto Proietti Mosca, Maria Teresa Gaetti, Pietro Balducci

Invece il Premio Fair Play al Gesto , da assegnare a un atleta o équipe o allenatore per un gesto ispirato al fair play che gli avrebbe potuto costare la vittoria, alla Jesina Calcio Settore Giovanile, «per la lealtà sportiva e il rispetto verso gli avversari dimostrati nel corso della partita di calcio Jesina – Vigor Senigallia del Campionato Allievi Cadetti giocata il 3 marzo 2019, quando l’allenatore della Jesina, visto un avversario accasciarsi a terra, cercava di fermare l’azione dei suoi che, non sentendolo, andavano in gol. L’allenatore, dopo la palla al centro, ha fatto fermare i ragazzi permettendo agli avversari di segnare».
La consegna dei premi è avvenuta in occasione della conviviale tenutasi all’hotel Federico II. Alla cerimonia era presente l’assessore allo sport del Comune di Jesi, Ugo Coltorti, il quale, ricordando con piacere la sua militanza nella Jesina Calcio, ha affermato che i principi sportivi valgono in tutto il mondo e non hanno sesso e che tutti diventano migliori facendo sport. Ha ribadito l’assoluta unicità del Club Scherma Jesi per vittorie, spirito e correttezza sportiva e magnificato il palazzetto della scherma della città come un gioiello.
Il presidente del Club Scherma, Alberto Proietti Mosca, dichiarandosi felicissimo per il Premio, quanto più apprezzato essendo egli socio fondatore del Panathlon Club Jesi, ha presentato la prima donna praticante la scherma nel club e vincitrice di un titolo regionale nel fioretto, Maria Teresa Gaetti, la quale, intervenuta, ha ripercorso con simpatici aneddoti e dovizia di particolari la storia del club e la figura ormai mitica del maestro Ezio Triccoli.

Presente anche la campionessa dell’ultima generazione, Sofia Giordani di 13 anni, di Fabriano, che frequenta il club jesino e che consecutivamente in tre anni ha vinto i titoli italiani di categoria Gran Prix bambini, giovanissime e allieve, nonché il Trofeo Kinder e Maratona Internazionale di scherma di Parigi. Ha voluto ringraziare per il premio Pietro Balducci, responsabile della comunicazione della Ubi Banca, che ha puntualizzato come l’istituto di credito sponsorizzi numerosi e famosi club sportivi ma che nessuno è più vincente della scherma jesina.

Pietro Balducci, Fabio Fittajoli, Alberto Proietti Mosca

Per la Jesina Calcio (foto in primo piano) il direttore generale Gianfranco Amici ha espresso, nel ricevere il premio, la propria soddisfazione e quella della Società che si vede impegnata con dei giovani promettenti, ma cosa più importante, che si divertono nel praticare lo sport inteso come amicizia e lealtà.

L’allenatore Simone Strappini, già giocatore della Jesina, ha ripercorso la vicenda e l’immediata decisione, insieme ai giocatori e alla dirigenza di far segnare un gol agli avversari, ritenendolo un fatto normale, così come i giovani giocatori presenti alla consegna del premio, il capitano Nicolò Longhi e il vice Filippo Barboni hanno creduto subito che il gesto compiuto fosse assolutamente dovuto e rispettoso dell’avversario in difficoltà.
Numerosi sono stati gli interventi su un argomento assolutamente sentito da chi ha a cuore i giovani e lo sport inteso come promozione e diffusione della cultura e dell’etica sportiva.
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