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Maiolati S. «Al lavoro per un’unica lista riformista e progressista»

Il segretario provinciale del Pd, Jacopo Falà, analizza la situazione nell’area di centrosinistra in proiezione alle elezioni amministrative di primavera 2023

di Marco Pigliapoco

Maiolati Spontini, 18 novembre 2022In attesa dell’incontro ufficiale tra il commissario prefettizio Gloria Sandra Allegretto e le associazioni, fissato per martedì 22 novembre, la politica maiolatese inizia a muovere i primi passi verso le elezioni amministrative di primavera 2023, tra incontri più o meno segreti, approcci e idee da mettere a terra.

Per quanto concerne l’area di centrosinistra, reduce dal ruolo di opposizione, abbiamo chiesto il punto di vista al segretario provinciale del Partito democratico, Jacopo Falà.

ll Pd provinciale ha sostenuto fin da subito la decisione delle dimissioni congiunte che hanno portato allo scioglimento del Consiglio, conferma questa scelta?

«Assolutamente sì. Come Pd abbiamo sempre sostenuto le iniziative dell’opposizione, cercando di creare un’alternativa politica. Ricordo che anche in occasione dell’elezione del Presidente della Provincia, l’ex sindaco Tiziano Consoli si schierò con il candidato della destra, poi sconfitto. Contiguità con noi proprio non potevano esserci. Ringrazio le consigliere Silvia Badiali e Irene Bini per l’ottimo lavoro svolto, contribuendo in modo determinante a far emergere le contraddizioni presenti nella ex maggioranza, e far cadere un’Amministrazione che stava governando male. Allo stesso modo, voglio sottolineare il grande lavoro che sta svolgendo il nostro segretario cittadino Giovanni Perticaroli: ha tutta la mia stima e appoggio».

Alcuni sostengono che con il commissario prefettizio si possa creare uno stallo amministrativo, concorda?

«Maiolati Spontini non è l’unico paese con la gestione commissariale in Italia, e durerà solo pochi mesi. La giunta Consoli si è dimostrata immobile, incapace persino di nominare un vice sindaco. Il commissario almeno farà scorrere le questioni ordinarie».

In Consiglio le opposizioni erano rappresentate da percorso Civico e M5S, Ii centrosinistra ripartirà da questo schema?

«L’idea è quella di aprire un tavolo con un fronte più ampio possibile di soggetti politici e civici, tutti con pari dignità, per lavorare al cantiere del programma e arrivare a un’unica lista riformista e progressista. Anche con il M5S in questi anni abbiamo avuto canali di dialogo e di conseguenza ci confrontiamo anche con loro. Per il Partito democratico le parole d’ordine sono due: apertura e rinnovamento».

Alle scorse elezioni amministrative la frammentazione fu numericamente decisiva per la vostra sconfitta, teme che lo scenario possa ripetersi?

«No, sono fiducioso sul fatto che riusciremo a costruire una coalizione molto ampia. A tutti i livelli, le divisioni non ci premiano. Se facciamo emergere i valori comuni, evitando personalismi, non vedo elementi ostativi all’unità della coalizione».

Nell’ottica di una coalizione larga, ci può essere un eventuale spazio per la Lega, il cui ruolo è stato decisivo per la caduta dell’Amministrazione Consoli?

«Il c è ben definito. I Consiglieri della Lega si sono dimostrati coraggiosi, ma evidentemente stanno dall’altra parte politica. Un’operazione di questo tipo non sarebbe seria, in primis nei confronti degli elettori».

Il candidato Sindaco dovrà essere espressione del Pd?

«All’interno del nostro partito abbiamo dimostrato di avere persone giovani e di qualità per ricoprire quel ruolo, penso alla vicina Jesi per citare l’ultimo caso, ma non poniamo questa condizione sul tavolo, e spero non lo facciano nemmeno gli altri. La discussione dovrà avvenire senza veti o preclusioni».

Il congresso nazionale del Pd potrà in qualche modo incidere sulle elezioni amministrative locali del 2023?

«Supponendo che il congresso si terrà a marzo, non ci sarebbero nemmeno i tempi tecnici per un’influenza diretta. Chiaro, siamo di fronte a un momento importante per il Pd, ma a livello locale lo sforzo massimo è profuso nel costruire liste ampie e unitarie, lasciando da parte i distinguo».

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