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Maiolati Spontini

MAIOLATI TOH, CHI SI RIVEDE NEL PARTITO DEMOCRATICO

Aldo Cursi arriva alla vigilia in cui il circolo maiolatese dei Democrat è impegnato nel rinnovo degli organismi dirigenti. La mossa tattica si può leggere in tanti modi, magari come rompighiaccio ai 5 Stelle

 

 

MAIOLATI SPONTINI, 16 ottobre 2019 – Dopo anni di incomprensioni e differenti vedute politiche, Aldo Cursi ha ripreso la tessera del Partito Democratico. Storico esponente della sinistra maiolatese, di cui è stato amministratore oltre che consigliere provinciale, nel 2014 in occasione delle elezioni comunali ha fondato “Innovazione e Responsabilità”, ponendo il nuovo soggetto politico locale all’opposizione della Giunta guidata da Umberto Domizioli.

Con lo scioglimento del movimento e il mutato quadro politico a livello nazionale, Cursi ha deciso di tornare nella comunità dei democrat: «La scissione attuata da Renzi mi ha spinto a fare questa scelta, come atto di sostegno ad un progetto politico, che seppur con tanti difetti, rappresenta un punto di riferimento nello schieramento progressista, e di critica forte verso chi ha scelto ancora la divisione di questo campo. Rispetto a sfide come quella della pace, della formazione di sacche di povertà diffusa, dell’immigrazione, servono scelte che ci portino verso uno schieramento ampio, in grado di dare risposte. La parcellizzazione invece, indebolisce le nostre prospettive».

Cursi ritrova un Pd di Maiolati ancora scosso dopo la sconfitta alle amministrative di maggio e che, a parte l’attivismo della consigliera Irene Bini, non è ancora riuscito ad attuare un’opposizione riconoscibile: «A livello locale il Pd ha seguito una linea politica di difficile comprensione. Confondere il protagonismo politico di un grande partito con un civismo poco motivato e contraddittorio, si è rivelata una scelta suicida. Non si può costruire una lista civica, seppur improntata al rinnovamento, mettendo a capo di essa gli amministratori uscenti. Il messaggio di cambiamento non è passato e la proposta è risultata poco chiara, portando il nostro elettorato a scegliere l’aventino».

Un’occasione di rilancio potrebbe arrivare nel week end, con il circolo impegnato nel rinnovo degli organismi dirigenti attraverso il congresso: «Non intendo esercitare alcun tipo di rivendicazione particolare rispetto alla vicenda del congresso di circolo. Parteciperò alla discussione e mi confronterò sulle proposte che verranno avanzate, ma credo che il partito abbia bisogno di un periodo di transizione, dove cercare di aprire un dialogo con i cittadini per ampliare la base, partendo dagli errori commessi. Il gruppo dirigente va costruito con energie nuove».

Sull’ipotesi di installare l’impianto per la lavorazione dei rifiuti derivanti da spazzamento stradale nel sito “Cornacchia”, argomento che sta calamitando l’attenzione della popolazione, Aldo Cursi esprime una netta contrarietà: «La vicenda nel suo complesso sarebbe potuta entrare nella famosa trasmissione “dilettanti allo sbaraglio”. L’impianto nella Vallesina non l’ha proposto nessuno, e non è stato nemmeno spiegato nel dettaglio. Prima è stato chiesto da Monte Roberto, e sappiamo come è andata a finire. Idem per Castelplanio. Sono però scelte autonome delle amministrazioni, non della politica. Il Pd come organizzazione non c’entra nulla. Sono stati singoli esponenti del partito che hanno tentato questa soluzione. Ora non si capisce per quale mistero recondito debba essere Maiolati a ricevere la palla. Mi permetto un’osservazione: le preoccupazioni dei cittadini di Monte Roberto e Castelplanio hanno portato alla rinuncia dei rispettivi Sindaci, invece le famiglie che risiedono a Monteschiavo sono figlie di un dio minore? Ricordo che anche la Vallesina ha aderito al patto dei Sindaci, ponendo come priorità la sostenibilità ambientale, sarebbe quindi assurdo far percorrere tragitti lunghissimi a migliaia di tonnellate di rifiuti, provenienti dalla costa. Inoltre i camion dovrebbero transitare sulla salita della “Cornacchia”, moltiplicando l’emissione di Co2 per ben quattro volte in più rispetto a un percorso pianeggiante. Sono tante, troppe le contraddizioni presenti, e le faremo emergere pubblicamente. Credo che alla fine l’attuale Amministrazione tornerà sui propri passi».

Marco Pigliapoco

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