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MOIE Anniversario matrimonio Spontini, vetrine addobbate

Una trentina le attività che hanno aderito per celebrare oggi le nozze del celebre compositore con Celeste Erard

MOIE, 3 agosto 2021 – La cittadina di Moie festeggia la ricorrenza del matrimonio fra Celeste Erard e Gaspare Spontini, avvenuta a Parigi il 3 agosto 1811, con le vetrine dei negozi addobbati a tema.

Sono una trentina le attività che hanno aderito all’iniziativa, promossa dal Comune e dall’associazione Ar.Co., artigiani e commercianti di Moie e Maiolati Spontini, nell’ambito del percorso dedicato al grande compositore “Verso il 250esimo anniversario della nascita”, che fa parte del cartellone estivo “Percorsi d’estate”. 

A celebrare i 210 anni dal matrimonio fra Gaspare e Celeste era stato, sabato scorso, il concerto dal titolo “Celeste e Gaspare: musica dell’amore!”, tenuto dall’Associazione Musicale Media Vallesina Gaspare Spontini, Ensemble Coro Spontini, e ora a ricordare i due sposi sono le attività artigianali e commerciali che hanno pensato e realizzato addobbi molto originali e creativi.

Il 3 agosto 1811 il trentasettenne Gaspare sposò Maria Caterina Celeste Erard. Nata a Parigi il 10 luglio 1790, era figlia di Giovanni Battista e nipote di Sebastiano Erard, famosi costruttori di arpe e pianoforti.

La stessa imperatrice Josephine approvò così fortemente questa unione da firmare l’atto notarile che regolava i rapporti economici tra i due sposi. Pur rimanendo sempre una presenza discreta, Celeste ebbe un ruolo importante nella vita artistica del musicista, tanto che lui le dedicò la sua più grande opera, Agnes von Hohenstaufen

I coniugi Spontini non ebbero figli, e i loro rapporti furono sempre di grande affetto e armonia. La mancanza di eredi portò all’istituzione di molte opere benefiche a favore di Jesi e Maiolati. Nel suo paese natale, in particolare nel 1843 venivano istituite con atto notarile le Opere Pie, oggi Fondazione Gaspare Spontini

Alla morte del Maestro avvenuta il 24 gennaio 1851, Celeste continuò l’amministrazione delle Opere Pie, rivelando la sensibilità e l’amore che nutriva per il suo amato consorte e per il piccolo paese che accoglieva la sua tomba.

Lei, che era abituata alla vita lussuosa e raffinata delle corti europee, nutrì sempre nel cuore il desiderio di stare a Maiolati, in questo piccolo paese in mezzo alla gente umile, ma sincera, come scrive in una delle sue lettere : “L’immensa città di Londra è… meravigliosa… Ora se io n’avessi la scelta, prenderei più volentieri la mia casuccia di Majolati, che un palazzo in questa prima capitale del mondo“.

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