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Moie  La Fornace ospita Silvia Segnan 

Alle 18.30 l’autrice presenta la sua prima antologia poetica e fotografica “Sii Fiore”, modera l’incontro Diego Mecenero

Moie – Sarà presentata oggi alle ore 18.30, Sii Fiore”, la prima antologia poetica e fotografica di Silvia Segnan, anima poliedrica e appassionata di ogni forma di espressività artistica.

L’opera, edita da Affinità Elettive Edizioni di Ancona, ha visto la sua prima pubblicazione lo scorso luglio 2023 e sarà illustrata alla biblioteca La Fornace con letture e video proiezioni accompagnate da sottofondi musicali.

Medierà l’incontro Diego Mecenero, brillante oratore, autore, giornalista e teologo, che ha già affiancato l’autrice lo scorso 21 gennaio alla Biblioteca San Giovanni di Pesaro (Pu) per la medesima presentazione. 

Un sodalizio nato e voluto per divulgare il sapere e l’arte in un momento storico in cui l’autenticità dei rapporti umani fugge alla frenesia della vita perdendo il senso più profondo del nostro essere vita.

«Ho voluto salvare il presente in uno scatto – scrive l’autrice -, gettarlo su un foglio o su una mano e divenirne fautrice prima ancora di farne poesia. Un agire quotidiano, una permanente ricerca della sensibilità e di una rinnovata spiritualità, coltivatrice di placidità e incanto. C’è fatica pure lì, in ogni fotogramma che nasce e dopo muore».

«Ho concepito queste emozioni, nella più mistica semplicità, vivendo la grande solitudine della nostra epoca, dei nostri giorni quasi sempre uguali, delle nostre orecchie abituate al frastuono (che in realtà non dice nulla del nostro presente ma che – ahimè – soccombe al più spettrale dei silenzi), delle nostre ore che contano l’impazienza cavalcando la fretta di ogni momento da organizzare, da controllare minuziosamente per non annegare. Così distanziano gli affetti, creando spazi inaccessibili e cupi i nostri sguardi, finemente vuoti e sempre bassi, nella sanguinaria ricerca di trovare un senso al ciclo vitale in cui viviamo perennemente connessi, pur di accrescere il divario con noi stessi. Perché riconoscersi fa paura e noi, siamo senza soluzione».

«Siamo volti all’inadeguatezza, all’insofferenza e al giudizio facile, alle cattive interazioni tra gli uomini e alla glacialità divenuto terreno quotidiano. Questo libro è un invito alla lentezza, all’equilibrio ancora lontano, alla bellezza della quiete – che non è noia e neppure ozio – bensì riscoperta di una nuova interiorità, grido di un nuovo bisogno di socialità emotiva, di ascolto, di generosità verso quello che l’anima chiede e quello che l’altro comunica».

«È un desiderio di comunione con il mistero del nostro essere, è urgente e necessario sgretolamento del muro disarmante del silenzio e del mutismo dettato dalla bruttezza e dalla negatività».

«Ho dovuto aggrapparmi alla cratività pervasa dal nulla offrendomi a serva di bellezza e di generosità, stimolando e accogliendo l’espressività della natura laddove vivesse nascosta dal mondo cogliendola riflessa in quegli scenari dimenticati da Dio».

La centralità del tema è il rapporto personale con la natura, tradotto in versione poetica e trascendentale, è un amore non corrisposto, la costante ricerca di vicinanza a Dio, è l’innocenza dei bambini, è la risposta ai silenzi e la solenne predisposizione a maturare sottili felicità durature nel tempo, quali stimolo e simbolo di sopravvivenza.

Sii fiore, per rendere al mondo la parte migliore di te.

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