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Moie Via Venezia, gli ex Sindaci: «Da Consoli lacrime di coccodrillo»

Per Giancarlo Garbini e Umberto Domizioli poco serve parlare di problemi “strutturali” della soluzione adottata per il Mics senza spiegare quale altra si sarebbe dovuta adottare

Moie – Leggere che la maggioranza di Consoli rimprovera la minoranza di scaricare le responsabilità, quando Consoli & C. hanno lastricato le strade del nostro paese di lacrime causate dall’incessante (e incessata) sottolineatura di presunte colpe delle Amministrazioni precedenti su ogni problema, ci porta ad affermare con convinzione che il vero nome del Sindaco dovrebbe essere Consoldrillo (ogni riferimento alle lacrime del famoso coccodrillo è … puramente voluto!).

Senza considerare che un’Amministrazione che si definisce “pragmatica” dovrebbe avere come priorità quella della soluzione dei problemi e non cercare di attribuire colpe e critiche in maniera pretestuosa e, ci sia consentito il paragone, come quel bambino che non riuscendo ad averla vinta minaccia di riprendersi il pallone con cui si sta giocando.

Parlare di problemi “strutturali” della soluzione adottata per il Mics senza spiegare quale altra soluzione si sarebbe dovuto adottare è la più efficace dimostrazione di quanto premesso.

La storia poi è anche diversa da quella raccontata e se ci sono problemi strutturali, questi trovano la loro origine su come è stata tracciata e dimensionata via Venezia che noi avremmo voluto diversa da come a suo tempo scelse di fare, guarda un po’, “Insieme per i cittadini”.

Ricordiamo inoltre che l’apertura di via Venezia è avvenuta dopo la maggior parte dell’insediamento urbanistico e quindi abitativo.

Questo dimostra che il problema non è l’aggravio del traffico portato dal Progetto Mics, ma dal traffico in assoluto che è collegato alla presenza di una scuola.

Questo significa che, stante i comportamenti e le abitudini attuali, qualunque soluzione o locazione si scelga il problema resterebbe.

Se (quasi) tutti si vuole portare i figli a scuola con l’auto, magari in tutta fretta e all’ultimo minuto, e lasciarli davanti all’ingresso della scuola, il problema si crea e resta.

Il completamento delle piste ciclabili, la ripresa del piedibus e la previsione del “nonno vigile” sono degli elementi che possono ridurre il problema ma non risolverlo del tutto.

Con spirito collaborativo e senza alcuna polemica (non opportuna di fronte a un incidente potenzialmente pericoloso) crediamo che la soluzione si possa trovare usando in modo completo i parcheggi esistenti nell’area (vedi mappa allegata) con la collaborazione dei genitori e la disponibilità di volontari (Auser o Protezione Civile, ecc.)

Per la mezzora critica (7.45 – 8.15) è indispensabile utilizzare i parcheggi vicini (via Bologna, largo Bologna, via Venezia all’incrocio con via Mattei, zona Palazzetto dello Sport, ecc.).

Questo potrebbe realizzarsi volontariamente e responsabilmente fin da subito.

La pedonalizzazione regolamentata resta la soluzione estrema e, se non ben attuata, rischierebbe di spostare la zona della congestione del traffico.

In ogni caso è importante e urgente confrontarsi costruttivamente coinvolgendo direttamente anche i cittadini.

Giancarlo Carbini – Umberto Domizioli

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