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MONTE SAN VITO Le artistiche opere in legno di Renato Rotoloni

Nel garage di casa ha allestito un vero e proprio laboratorio – museo con manufatti unici e preziosi

MONTE SAN VITO, 3 aprile 2020 – Cento ne fa e mille ne pensa Renato Rotoloni.

Lo chiamano il “mago del legno” perché nel suo laboratorio di via Martiri della Resistenza, nel garage di casa, ha allestito una sorta di museo ligneo, unico e prezioso. Dopo 40 anni di lavoro in uno stabilimento a Marotta, in cui si trasformavano e si lavoravano tutte le qualità di legno sia nazionali che estere, a Rotoloni l’odore del legno è rimasto dentro e la passione per i lavori col suo materiale preferito gli è rimasta appiccicata addosso.

E così acquisisce pezzi di legno che altri getterebbero nei cassonetti e li lavora con certosina pazienza, con amore, con una dedizione che è originale e rara.

In quei pezzi di legno vede quello che altri neppure scorgerebbero o si sognerebbero di notare: figure di animali, volti, celebrità, immagini astratte, perfino il volto di Cristo e di Papa Woitila.

Quando ti apre il suo laboratorio che è anche un museo unico nel suo genere, rimani sbalordito e sorpreso: centinaia e centinaia di pezzi di legno, di scarti della lavorazione del materiale che sono diventati quadri e autentiche opere d’arte.

«Dopo la pensione – dice – ho scoperto di amare ancora il mio lavoro e il materiale che per tanti anni ho avuto tra le mani e allora con gli con scarti di impiallacciatura che non avevo mai gettato via ho cominciato a fantasticare e a intagliarli, a disegnarci sopra, a scorgerci figure e cose. Ho cercato macchinari usati che ho restaurato grazie all’aiuto di un amico e con un po’ di fantasia ho realizzato i lavori che oggi fanno bella mostra in questa sorta di museo».

Rotoloni ha anche realizzato i disegni originali per le vetrate del bell’ascensore esterno alla sua abitazione ma è soprattutto celebre per la sua vena artistica nel lavorare il legno.

Osservi le sue opere e ci vedi animali feroci, tigri, leoni, orsi, in altri quadri si tocca con mano la sua devozione religiosa e la simpatia umana oltre che la vicinanza spirituale al Papa e poi, in altri angoli, puoi osservare la sua personale rappresentazione dell’Albero della Vita e della “Palla” di Arnaldo Pomodoro.

«Mi diverto ogni giorno a lavorare con i tranciati di essenze di noce, frassino, rovere, olmo, pioppo, teak. Sono scarti di lavorazioni ma per me sono vivi e preziosi come gioielli».

Il legno che era da buttare prende forma e regala la vita, anche in questi tempi dove nel mondo si vive in preda all’ansia, al dolore, alla paura della morte.

Gianluca Fenucci

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