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REGIONE In Consiglio minuto di silenzio per il ragazzo morto durante lo stage

«Una tematica che richiama le istituzioni e la comunità tutta a un grande senso di responsabilità», ha detto il presidente dell’assemblea Dino Latini, dura nota della Fiom Cgil sull’alternanza scuola-lavoro

ANCONA, 15 febbraio 2022 – «E non vogliamo andare avanti con le parole. Quella della sicurezza, più specificatamente nei luoghi di lavoro, è una tematica che richiama le istituzioni e la comunità tutta a un grande senso di responsabilità».

Lo ha evidenziato in apertura di seduta consiliare il presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Dino Latini, chiedendo un minuto di silenzio per il 17enne di Monte Urano, morto in un incidente stradale ieri, a Serra de’ Conti, mentre stava seguendo uno stage formativo in termoidraulica.

Un altro episodio, dopo quello di Lorenzo Parelli, che riportando al centro dell’attenzione il problema della sicurezza, evidenzia ancor più le attenzioni da riservare in relazione alla formazione dei ragazzi effettuata durante il percorso scolastico.

Anche la Fiom Marche, in una nota nella quale esprime «totale solidarietà e condoglianze alla famiglia di Giuseppe Lenoci, ritiene che quanto accaduto non sia né un incidente, né una tragica fatalità ma il risultato di un sistema in cui gli studenti vengono messi a lavorare nello stesso identico contesto in cui muoiono quattro lavoratori ogni giorno».

L’organizzazione sindacale marchigiana dei metalmeccanici pensa che «il modello di alternanza scuola-lavoro e di stage debba essere totalmente rimesso in discussione perchè pur se pensato come formativo è diventato uno strumento di pericoloso sfruttamento, che legittima un mercato del lavoro in cui le aziende competono al ribasso su sicurezza e salari, come se fosse normale lavorare gratis senza diritti. I governi che si sono susseguiti hanno grandi responsabilità e per questo i metalmeccanici marchigiani fanno un appello affinché l’attuale modello dell’alternanza scuola-lavoro che ha prodotto tutto questo venga totalmente ripensato partendo dal presupposto che la scuola deve essere un luogo di crescita e relazione e non palestra di sfruttamento, precarietà e morte».

«Per tutti questi motivi la Fiom Marche si schiera con le studentesse e gli studenti aderendo e sostenendo tutte le mobilitazioni da essi indette, a partire da quella del 18 febbraio che si svolgerà a Fermo».

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