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Sanità Mangialardi: «Nei pronto soccorso un’odissea senza fine»

A pagare sono i cittadini il cui diritto alla salute sancito dalla Costituzione si sta dissolvendo giorno dopo giorno

Ancona – «Recarsi in un qualsiasi pronto soccorso della provincia di Ancona è diventata ormai un’odissea senza fine. Il calvario subito all’ospedale di Jesi da un anziano paziente e da sua figlia, costretti a tornare a casa dopo lunghe ore di attesa, non è isolato, ma il destino quotidiano di tante persone. Da tempo, con vari atti presentati in Consiglio regionale, sollecito la Giunta, e in particolare l’assessore Saltamartini, ad assumere provvedimenti urgenti per risolvere il problema. Dove sono finite le promesse di assumere nuovo personale? Purtroppo, né lui né il sottosegretario alla giunta Salvi, che secondo il presidente Acquaroli avrebbe dovuto imprimere una svolta decisiva, fino a oggi sono riusciti ad arginare una situazione ormai da tempo ben oltre il limite della sopportazione».

A dirlo è il capogruppo regionale del Partito democratico Maurizio Mangialardi.

«L’aspetto che più preoccupa – continua Mangialardi – è che l’assessore Saltamartini non fa altro che annunciare interventi puntualmente disattesi o dare risposte evasive alle numerose interrogazioni formulate dall’opposizione, mentre del sottosegretario Salvi e di ciò che sta facendo non si sa praticamente nulla dal momento della sua nomina. L’impressione, confermata dalle continue e rassegnate segnalazioni dei cittadini, del personale sanitario e della stampa locale, è che davvero il centrodestra non sappia da che parte iniziare per costruire un’azione capace almeno di invertire questa drammatica tendenza che sta portando al collasso la sanità pubblica marchigiana».

«Non ci consola – conclude il capogruppo del Pdaver previsto e denunciato per tempo, purtroppo inascoltati, i gravi errori compiuti da Acquaroli e Saltamartini quando nel 2022 fecero approvare in fretta e furia la riorganizzazione del sistema sanitario in vista delle elezioni politiche, e quando lo scorso anno vararono un Piano socio sanitario regionale dove, per restare solo al caso dei pronto soccorso, si capiva chiaramente che senza risorse il quadro generale non poteva far altro che peggiorare. Eppure continuano a perseverare nei loro errori, come dimostra l’attuale discussione in Commissione sanità sugli atti di indirizzo aziendali, che sarebbe più giusto chiamare atti di non indirizzo, duramente criticati dai rappresentati del mondo della sanità. Non ci consola perché a pagare la disfatta del centrodestra marchigiano sono i cittadini, il cui diritto alla salute sancito dalla Costituzione si sta dissolvendo giorno dopo giorno. E, sfortunatamente, il 2025 appare ancora molto lontano»

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