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Fabriano

Sassoferrato Campi fotovoltaici «Cittadini tenuti all’oscuro dei progetti»

Il Comitato Monte Strega sta preparando un ricorso alla commissione di Aarhus sulla base della convenzione sottoscritta

Sassoferrato – Il Comitato Monte Strega, dopo circa un anno di azioni, su più fronti, per impedire la realizzazione dei campi fotovoltaici “Sassoferrato 1” e “Sassoferrato 2” nella zona ad alto valore paesaggistico ed ambientale di Monterosso Stazione, intende segnalare alcuni fatti che stanno accadendo in queste settimane.

Intanto, e la cosa ci lascia quasi senza parole e non ne vediamo la ragione, dobbiamo rilevare e far rilevare che nel programma elettorale del Sindaco uscente si legge: “Dovrà approntarsi un’apposita pannellistica informativa/divulgativa della ‘Battaglia delle Nazioni’ nella piana di Serragualdo (295 a.C. e 552 d.C.)”.

Ma è possibile e ragionevole mettere una “pannellistica informativa/divulgativa” a fianco dei pannelli per i campi fotovoltaici già autorizzati? Fa piacere che si riconosca quanto il Comitato ha sempre sostenuto, fin dal giugno 2023, ma la rilevanza archeologica di un’area non è un motivo che osta l’istallazione di pannelli fotovoltaici? Si chieda alla Soprintendenza archeologica.

Noi, su questo aspetto, avevamo richiesto una VPIA, Verifica Preventiva di Interesse Archeologico, come prevede la legge, presentando un’ampia relazione della Direzione nazionale dei Gruppi Archeologici, sostenendo che, secondo un’autorevole e accreditata storiografia, proprio nella ‘piana di Serragualdo’, ove insistono i due campi fotovoltaici con moduli a terra (insieme con altri), si sarebbe tenuta la storica ‘Battaglia delle Nazioni’.

Questa nostra istanza non è stata tenuta in alcuna considerazione dalla ‘Conferenza dei Servizi’ (nella quale sono stati chiamati a decidere, ed hanno dato il loro pieno assenso, il Comune di Sassoferrato, la Provincia di Ancona ed altri enti), nonostante che la Soprintendenza Archeologica di Ancona, inascoltata, avesse fatto due esplicite richieste di ulteriore documentazione conoscitiva per una corretta espressione su tutti gli eventuali aspetti di tutela interessati dagli impianti e per poter esprimere il proprio parere di competenza, lamentando l’omissione di atti procedimentali.

Si aggiunga che il Comitato ha richiesto un incontro ai due candidati Sindaci per un confronto e per far luce su che cosa intendano fare nel governo del territorio comunale a fronte della prevedibile richiesta di altri impianti fotovoltaici, oltre i tredici già esistenti, dei quali 9 realizzati e 4 già autorizzati. E per conoscere quali decisioni intendano adottare in ordine alla zona produttiva cosiddetta ‘sovracomunale’, ma non formalmente definita in quanto tale, di Monterosso Stazione, che in 20 anni non ha visto realizzato alcun insediamento industriale.

Ora, facendo seguito all’Esposto sull’intera vicenda presentato da alcuni cittadini sassoferratesi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona e al NTPC (Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale) dei Carabinieri di Ancona, il Comitato Monte Strega sta preparando un ricorso alla commissione di Aarhus sulla base della convenzione sottoscritta, nel 1998, da quasi tutti gli stati membri della UE, Italia compresa, che si impegnavano a rispettare le valutazione espresse dalla commissione in materia ambientale. la commissione ha titolo a decidere se intervenire quando vengano presentate, alla stessa, situazioni nelle quali non vengono rispettati i princìpi fondamentali che devono essere rispettati in materia ambientale: 1. Piena comunicazione e coinvolgimento dei cittadini; 2. Giustizia ambientale.

A Sassoferrato è accaduto, al contrario, che i cittadini non sono stati minimamente coinvolti né avvertiti dei progetti per gli insediamenti fotovoltaici, poi autorizzati. I cittadini hanno preso conoscenza di quanto si stava facendo da molti, molti mesi solo attraverso le Assemblee del Comitato, alle quali i membri dell’Amministrazione e del Consiglio comunale, invitati, non hanno mai partecipato. Né hanno mai risposto alle sollecitazioni e alle richieste, pur sapendo che 3.000 cittadini avevano espresso la propria contrarietà.

Per questa ragione la Commissione di Aarhus, in presenza di tali elementi negativi, potrebbe intervenire con una propria valutazione, alle quale si fa appello.

Comitato Monte Strega

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