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Chiaravalle Ultimo gong per Joe Kamunga

Deceduto all’età di 64 anni un buon pugile e un uomo buono, domani i funerali

Chiaravalle, 17 maggio 2022 – Aveva il montante pesante e l’anima gentile Mabobo Joe Louis Kamunga.

Joe era conosciuto e apprezzato in città e ovunque: era stato un buon pugile, congolese di Kintambo e chiaravallese d’adozione, un ottimo atleta che aveva in Sumbu Kalambay un amico e un punto di riferimento.

Il Grande Joe, come lo chiamavano anche per la sua mole, se n’è andato domemica 15 maggio, in un’afosa giornata, alla Rsa dell’Opera Pia Mastai Ferretti di Senigallia, proprio mentre il suo Milan si stava avvicinando allo scudetto.

Era malato e in attesa di un trapianto di rene. Avrebbe compiuto 64 anni il prossimo 17 luglio. Il funerale sarà officiato domani 18 maggio alle ore 14.40 presso Sala del commiato del cimitero di Tavernelle di Ancona.

Joe lascia la moglie Solange e i figli Fred e Frencis. Kamunga non passava inosservato: era maestoso e potente, imperioso e forte. Ma era soprattutto buono.

La sua boxe era essenziale e avrebbe meritato maggior fortuna per le potenzialità che aveva dimostrato. Era arrivato in Italia nel 1980 e si era stabilito a Roseto degli Abruzzi: lo allenava il maestro Cipriani, un profondo conoscitore del pugilato.

«Lo piango con tanta tristezza – dice l’amico Claude Tshiyekela, anch’egli ex pugile di valore – e lo ricordo con molto affetto. Siamo cresciuti a Kintambo, nello stesso quartiere, e diventati adolescenti e poi adulti insieme: abbiamo condiviso tanta strada, tante avventure, tante sofferenze e tante soddisfazioni».

«Era un pugile molto bravo tecnicamente, aveva uno stile cristallino: non era un picchiatore ma era un buon incassatore e sapeva stare sul ring. Aveva un jab fastidioso e pericoloso. E’ stato un superwelter, poi ha combattuto parecchio in Italia nelle categorie dei medi e dei mediomassimi».

Dopo essersi ritirato dalla boxe agonistica aveva lavorato come addetto alla sicurezza in diversi locali tra cui il mitico Green Leaves.

Joe era una persona semplice, generosa e buona. Per questo era rispettato e ben voluto. Per questo in tanti, oggi, piangono e si stringono alla famiglia.

Gianluca Fenucci

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