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CINGOLI OSPEDALE A PEZZI, PETIZIONI E MANIFESTAZIONE AD ANCONA

Mentre Vittori invita i cittadini a partecipare in massa, Consalvi (Pd) sposa l’ingresso nell’Area Vasta 3 tanto caldeggiata dalla Regione Marche. L’intervento del Comitato “Ancora non è notte a Cingoli”

CINGOLI, 18 dicembre 2019La politica cingolana è in fermento per la manifestazione di sabato prossimo, 21 dicembre, ad Ancona, organizzata dall’amministrazione comunale per il riconoscimento dell’ospedale di Cingoli come area disagiata e per il rifiuto del trasferimento dall’Area Vasta 2 jesina alla 3 maceratese. Le opinioni tra i vari schieramenti sono divergenti.

Il Comunicato del Sindaco

Il sindaco Michele Vittori

Il sindaco, Michele Vittori, ha chiesto alla popolazione una partecipazione massiccia all’evento. «Non ci fidiamo più – ha scritto in un comunicato stampa – delle promesse della Regione Marche e ora vogliamo i fatti. Invito i cittadini e tutte le forze politiche a sostenere uniti gli interessi delle nostre Comunità. Il piano del personale per le sostituzioni dei medici in pensione e degli infermieri è ancora in alto mare: la direzione generale dell’Area Vasta 2 non ci risponde in merito. Dopo la chiusura di 20 posti letto su 40 nel nostro ospedale, la struttura funziona con 3 medici e mezzo, e ancora non si conosce quando verrano integrati 2 sanitari dei reparti andati in pensione, ovvero il medico radiologo e il fisiatra nel reparto post-acuzie riabilitativo.»

Non sono mancate le frecciatine all’opposizione di centrosinistra cingolana. «Sta proseguendo – ha continuato Vittori nella nota – la solitaria campagna di disinformazione portata avanti dal PD di Cingoli. Da un lato Consalvi sostiene che l’Area Vasta 2 “è piena di debiti in una situazione prefallimentare”, mentre Ceriscioli ai Sindaci ha detto che con i 3 miliardi del bilancio dell’Azienda unica regionale queste voci sono tutte infondate. Il PD continua a propagandare messaggi perché è consapevole del fallimento della politica sanitaria. Adesso si vantano di aver risolto con alcuni consiglieri regionali il problema della zona disagiata grazie all’emendamento al Piano Socio Sanitario.» L’amministrazione ha anche predisposto una petizione con una raccolta firme per i cittadini.

L’arringa di Consalvi

Raffaele Consalvi

Dall’altra parte Raffaele Consalvi, del gruppo consiliare Uniti per Cingoli, nutre forti dubbi sull’utilità della manifestazione ad Ancona. «Oggi – ha scritto in un comunicato stampa – chi governa il Comune strumentalizza la questione ospedale, un tema che in passato ha visto l’intera città e le forze politiche unite. Il 25 novembre scorso la Commissione Sanità ha approvato a maggioranza una proposta del Capogruppo PD in Regione, Francesco Micucci, che promuove la struttura cingolana a ospedale montano in area disagiata. Questa proposta è ad oggi parte integrante del Piano Sanitario, che verrà approvato definitivamente verso metà gennaio. Finalmente è arrivato un riconoscimento che la città aspettava e meritava da 39 anni. Allora perché manifestare? Siccome i fatti sono questi e sono incontrovertibili, il Comune non si può intestare questo successo e allora, come se non fosse successo nulla, organizza una protesta per poi dire a tanti cittadini in buona fede che con la lotta sono riusciti ad ottenere quel risultato. Sono patetici

Il Pd “benedice” il passaggio nell’Area Vasta 3

Consalvi va in controtendenza anche riguardo al passaggio dall’Area Vasta 2 all’Area Vasta 3. «Sono contrari – ha continuato nella nota – al trasferimento anche se Jesi in quest’ultimo periodo ci ha depredato di tutto, in quanto hanno una situazione finanziaria drammatica, mentre a Macerata si fanno assunzioni, investimenti e vengono aperti nuovi reparti e servizi. I nostri cari amministratori, tuttavia, vogliono rimanere nella palude.» Nel corso delle audizioni in Commissione Sanità del Consiglio Regionale, inoltre, il consigliere dell’UdC Luca Marconi avrebbe proposto un referendum comunale per decidere l’eventuale passaggio di Cingoli dall’Area Vasta 2 all’Area Vasta 3.

L’intervento di “Ancora non è notte a Cingoli”

In questi giorni in città è anche comparso il messaggio del comitato “Ancora non è notte a Cingoli”, il quale si batte da anni per l’ospedale. «Finalmente – si legge nel testo, intitolato “Trasparenza e Lealtà” – il riconoscimento e l’inclusione nella zona del cratere, in area disagiata. E poi? Purtroppo si stanno formando fronti diversi: chi vuole il dialogo con la Regione, chi vuole manifestazioni di protesta con il coinvolgimento della popolazione, chi schierato da una parte ammicca all’altra. In tutto questo, si sta creando una grande confusione, sulla quale c’è chi specula e c’è chi ride, ovvero la Regione, la Dirigenza dell’Area Vasta 2 e il Comitato jesino in difesa del loro ospedale. Allora, in una fase lunghissima di disagio del nostro ospedale, che cosa fanno i nostri politici? Litigano tra loro, anche nell’ambito della stessa compagine, rivendicano risultati lusinghieri, che però non bastano, tentano nuove scalate politiche sulla pelle della struttura. Fanno tutto meno quello che sarebbe veramente necessario per sperare di avere un vero ospedale».

Il Comitato propone la soluzione. «Occorre – continua il testo – un’azione forte e unitaria di tutte le forze politiche locali, con il supporto di quella parte del Consiglio regionale che rema per un vero ospedale montano a Cingoli. La politica di Ceriscioli, se non cambia, non garantisce la sopravvivenza della struttura, con la sua scelta dell’ospedale unico provinciale. E’ una contraddizione in termini con la salvaguardia apparente dei plessi periferici di montagna, sui quali peraltro continua lente e subdola la spoliazione di servizi. Il riconoscimento di area disagiata, seppur valido e meritevole, non è sufficiente e neanche ancora sicuro

Area Vasta 3, perché no?

Ancora non è notte a Cingoli” sembra accogliere positivamente l’eventuale passaggio all’Area Vasta 3. «Non entriamo – si legge – nel merito della proposta, che potrebbe essere anche accettabile. Se non altro per contrastare la politica scellerata posta in essere da Jesi e non solo verso l’ospedale di Cingoli. Non si può, però, trattare di un semplice travaso. Occorrono garanzie preliminari. Dicono che la proposta nasce da consiglieri regionali di sinistra, con il consenso di Ceriscioli, governatore di sinistra, per trasferire l’ospedale cingolano sotto la responsabilità del direttore dell’Area Vasta 3, nominato dalla sinistra. Sarà vero? Chiediamo conferme. In ogni caso, sarebbe importante conoscere il parere ed il consenso degli altri partiti, stante il principio che sanità va gestita in forme e sostanza unitarie. Il travaso verso Macerata deve essere preceduto da dichiarazioni chiare e trasparenti sui servizi, sui reparti e sul personale che verranno assegnati a Cingoli.»

Elena Leonardi

Domani sera, giovedì 19 dicembre, il gruppo cingolano di Fratelli d’Italia organizza un incontro al Pub Rock Abbey alle ore 19 per parlare di sanità, alla presenza della Consigliera Regionale Elena Leonardi.

Giacomo Grasselli

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