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CINGOLI OSPEDALE, L’ANNUNCIO DEL PD: «REPARTI APERTI TRA POCHI GIORNI»

L’assessore regionale Angelo Sciapichetti (Pd) e il capogruppo di “Uniti per Cingoli” Raffele Consolvi propongono lo status di area disagiata e l’ingresso nell’Area Vasta 3 (Macerata). Problematiche legate alla Radiologia e ai poliambulatori

Consalvi Micucci sciapichetti

Da sinistra: Francesco Micucci, Raffaele Consalvi e Angelo Sciapichetti

CINGOLI, 23 ottobre 2019Il gruppo “Uniti per Cingoli” e il PD delle Marche lanciano la contro-offensiva per la difesa dell’Ospedale di Cingoli. Oggi pomeriggio, 23 ottobre, si è svolta la conferenza convocata dal gruppo di minoranza per discutere sui problemi della sanità locale.

Erano presenti il consigliere comunale di minoranza e capogruppo di “Uniti per Cingoli, Raffaele Consalvi, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti e il Capogruppo del PD in Giunta Regionale, Francesco Micucci. «Abbiamo alcune novità – ha detto Consalvi – anche abbastanza importanti. La sanità non deve essere un terreno di scontro ma di incontro nelle zone periferiche. Ci sono delle forze politiche, tra cui l’amministrazione comunale, che cercano di cavalcare la protesta, ma questo non porta a nessun risultato. La protesta deve essere accompagnata da una proposta politica, che è quello che abbiamo fatto. Abbiamo portato a casa qualche risultato.»

Consalvi è sembrato voler assolvere la Regione dalle criticità in materia sanitaria. «La sanità – ha dichiarato – non è gestita dalla Regione, che dà solo indirizzo politico, ma dall’Asur. Incolpare la giunta e Ceriscioli non porta frutti. Abbiamo subito fatto un’interpellanza in Consiglio Comunale per far venire Guidi (direttore Area Vasta 2, ndr) a Cingoli, e siamo stati i più duri nella nostra arringa. Non abbiamo paura di dire le cose come stanno. Bisogna riaprire i reparti, bisogna reintegrare i medici. Abbiamo consegnato a Guidi un documento per risolvere il problema. Dopo due mesi, l’amministrazione comunale teneva rapporti sporadici con Guidi. Secondo noi andava tallonato in continuazione. Abbiamo incontrato il direttore presso la Regione insieme a Ceriscioli, Micucci e Sciapichetti per sottoporgli la risoluzione dei problemi. Si è preso 20 giorni di tempo, ci riconvocheremo tra un mese per vedere quello che è stato fatto e quello che è in sospeso.»

Sembrano esserci le prime risposte da parte dell’Area Vasta 2. «Guidi mi ha assicurato per telefono – ha detto Consalvi – che a Novembre i reparti saranno riaperti, ma non siamo soddisfatti. Abbiamo posto al centro delle questioni un’altra serie di problematiche legate alla radiologia, ai poliambulatori e al distretto sanitario. Sappiamo arriveranno specialisti, tra cui l’otorino. Pretenderemo risposte. Non abbiamo chiesto la luna ma lo stretto indispensabile.»

Il consigliere comunale di minoranza ha poi annunciato due iniziative portate avanti in sinergia con il PD regionale. «Stiamo ragionando – ha continuato – su 2 discorsi politici. In primis crediamo sia giunta l’ora di passare dall’Area Vasta 2 all’Area Vasta 3. Nell’AV2 la situazione è diventata molto complicata. Saltamartini dice che noi del PD vogliamo andare via perché si spende di meno nell’Area Vasta 3, mentre l’AV2 è quella che spende di più. Io credo che a Macerata siano state fatte scelte più oculate nel tempo e che si tenga il bilancio sotto controllo. E’ giunto il momento di fare questo salto. C’è già una proposta di legge, è giunto il momento di portare avanti questo discorso. Gran parte della popolazione è favorevole. Ha paura chi ha teme il nuovo, con delle motivazioni deboli. I servizi cambieranno in meglio. Il singolo cittadino può recarsi poi nell’Ospedale che preferisce.»

Consalvi sembra puntare tutto sulla seconda proposta politica. «I direttori generali – ha dichiarato –  ci dicevano sempre ‘Non pretendete tanto, siete un’ospedale di Comunità’. Passo dopo passo, pedinando i consiglieri di regionali e cercando di convincerli, abbiamo portato un discorso insieme per tentare una carta che non abbiamo mai giocato e che potrebbe essere vincente. Presentiamo un emendamento ad hoc per Cingoli nel prossimo Piano Sanitario Regionale, ovvero prevedere l’ospedale in zona disagiata montana e far aggiungere Cingoli dopo Pergola e Amandola. Se riusciamo a farlo passare, grazie all’appoggio di Sciapichetti e Micucci, avremo le spalle coperte nei confronti di direttori generali e della legge.»

Si è quindi passati ai ringraziamenti agli attori protagonisti di queste proposte. «Ringrazio – ha concluso Consalvi – Sciapichetti, che si è sempre impegnato in queste problematiche, e Micucci. Lo conoscevo di vista, poi l’ho cominciato a conoscere da vicino. Materialmente ha steso provvedimenti, ha parlato con il gruppo Consiliare e lo ha convinto, ha fatto promuovere il Punto di Primo Intervento a tutto il Consiglio Regionale. Ha cercato di trovare la forma e il modo per inserire l’emendamento nel piano sanitario. Ci aspetta la parte più difficile, di convincere tutti i consiglieri affinché ci sia l’approvazione di questo atto.»

E’ seguito l’intervento di Micucci. «Per come intendo la politica – ha detto –  è naturale occuparmi di tutto il territorio. Mi fa piacere che partano anche qui i lavori della banda larga, c’è sempre un po’ di sfiducia da parte della gente. Chi fa una progettazione a medio e lungo termine, è normale che trovi scetticismo. Si cominciano a vedere ora i risultati. Sono attestati di concretezza della Regione verso i comuni come Cingoli. Per fortuna Consalvi si è attivato da un paio d’anni per la sanità. Questa realtà amministrativa ha preferito isolarsi e lamentare la lontananza delle istituzioni. Molte amministrazioni sono di centro-destra ma la Regione collabora con loro da ente pubblico, indipendentemente dal colore politico. A Cingoli si è preferito sempre lo scontro, il folclore con le manifestazioni ad Ancona.»

Il capogruppo PD in Giunta Regionale ha poi parlato degli ostacoli che ci sono riguardo all’Ospedale di Cingoli. «Ci sono – ha continuato – delle difficolta oggettive. La Sanità è organizzata da un punto di vista nazionale, c’è una normativa che stabilisce paletti a livello nazionale. Nessuna forza politica ha rinnegato questi parametri, che cercano un equilibrio scientifico-economico-sanitario. Ogni territorio ha le sue peculiarità. La Regione Marche ha attuato una riforma sanitaria che tenesse conto delle indicazioni nazionali e mettesse in moto un sistema cucito sulla realtà regionale.  Ci sono anche delle difficoltà soggettive. Non è stato mai chiesto di far diventare Cingoli l’Ospedale di Torrette, sono state fatte delle richieste ragionevoli. Il Piano Sanitario dà un quadro regionale del tema della sanità, vuole essere una cornice all’interno della quale si dà attuazione con altri atti regionali specifici. Si è inserita la specificità degli ospedali di comunità di Amandola e Pergola. A questo punto non può non rientrarci anche a Cingoli, unica realtà con area disagiata in provincia di Macerata. L’Ospedale di Cingoli deve rispondere alle esigenze della popolazione. Se il piano deve individuare punto precisi d’emergenza, non possiamo escludere Cingoli.»

Micucci ha espresso parere positivo anche sul trasferimento di Cingoli tra Aree Vaste. «Se l’Area Vasta 2 – ha concluso – non dà le risposte, si può pensare di riportare Cingoli nella collocazione provinciale nell’Area Vasta 3, a patto che si porti il budget ed il personale. Mi auguro che la legge possa andare a compimento. Occorre una riorganizzazione complessiva.»

In conclusione degli interventi istituzionali, la parola è passata ad Angelo Sciapichetti. «Ringrazio Consalvi – ha dichiarato – per l’impegno e la determinazione con cui porta avanti le sue battaglie. Siamo di fronte a una situazione in cui abbiamo scelto una strada diversa. A chi pensa di trasformare la paura in rabbia per prendere qualche voto, abbiamo preferito lavorare in silenzio e di nascosto per capire cosa bisogna fare per risolverlo. Non abbiamo mai promesso cose irrealizzabili. La ricerca esasperata di una soluzione per Cingoli l’abbiamo percorsa da tanto tempo. I risultati non sono soddisfacenti per noi e per voi, Ceriscioli sa bene e si è reso conto della situazione, vorrebbe intervenire ma alla fine la regione dà l’indirizzo politico, l’Asur fa la programmazione. E’ difficile confrontarsi. Abbiamo cercato di capire cosa si può fare, riaprire i reparti è essenziale. Non si risolvono i problemi tirando la neve in regione, ma bisogna entrare nel merito, vedere come ci si può sporcare le mani. Con il nuovo direttore dell’Area Vasta 2 abbiamo fatto un incontro chiedendo degli impegni precisi, ritorneremo a capire quali sono gli impegni che sono stati mantenuti e capire come superare quelli che non sono stati mantenuti. I tempi cambiano e la politica deve leggere i mutamenti.»

Riguardo alla collocazione territoriale, anche l’assessore si è espresso favorevolmente al cambio. «Cingoli è marginale – ha detto Sciapichetti – in provincia di Ancona: ci sono davanti Senigallia, Jesi e Fabriano. E’ chiaro che in questo contesto anche il direttore di Area Vasta fa difficoltà. Siamo disposti a confrontarci. L’organizzazione in Area Vasta 3 è più confacente alla situazione di Cingoli. Ci sarà un ospedale provinciale a Macerata, rimangono una serie di ospedali paragonabili alla realtà cingolana: Matelica, Tolentino, San Severino. E’ una battaglia da fare. Avevo firmato nella scorsa legislatura un decreto per far passare Cingoli a Macerata, ma nessuna forza politica locale aveva spinto in quel senso. Ora i tempi sono cambiati, io e Micucci la firmiamo. Dobbiamo fare in fretta, il passaggio deve essere fatto in breve tempo possibile.»

Sciapichetti ha infine espresso il suo parere riguardo la richiesta dello status di area disagiata. «Pensiamo – ha concluso – di dare un vestito all’Ospedale di Cingoli che oggi non ha. Bisogna cogliere l’occasione dell’emendamento per l’area disagiata. Dobbiamo fare in modo che Cingoli abbia finalmente quello che gli spetta. E’ un riconoscimento importante, solo così riusciamo a dare risposta ai problemi dei cittadini di Cingoli. Al cittadini poco interessa se AV2 e AV3, gli interessa se funzionano i servizi. Dobbiamo lavorare su queste due battaglie nei prossimi mesi. Possiamo farlo tutti, con l’appoggio della maggioranza e delle opposizione. Vogliamo dare un servizio vero ai cittadini, fare finalmente qualcosa di concreto dopo mesi di chiacchiere. Dobbiamo mettere le fondamenta per dare a Cingoli un ospedale che merita.»

A questo punto sono intervenuti anche i cittadini ed i politici presenti alla conferenza. «Sono battaglie – ha detto Giorgio Giorgi dell’UdC – da fare insieme. Ringrazio Consalvi e gli interlocutori politici. Bisogna dire si o no, basta via di mezzo. Guidi deve ripristinare tutti i posti letti. La politica alloca le risorse, se la Regione alloca il 90% delle risorse, qualcosa di politico ci deve essere. Attualmente ci sono 4 medici, occorre tornare a 7 unità. E’ grazie al terremoto se abbiamo il Punto di Primo Intervento, non grazie alla mozione. Doveva essere il sindaco a richiederlo. Qui manca la capacità di dialogare. Va riportato a Cingoli un radiologo tutti i giorni, si può utilizzare un medico pensionato come il dott. Pettinari, come riconosciuto dalla Corte dei Conti. Per quanto riguarda il Centro Prelievi, sono assurdi i 4 passaggi burocratici, segnale di decadimento dei servizi. Per ciò che concerne l’Area Vasta 3, io e Franco Tiranti avevamo preparato la delibera per passare a Macerata, ma il sindaco di Apiro si tirò indietro. In Area Vasta 2, il budget viene risucchiato da Jesi, Fabriano e Senigallia. Il rischio di Area Vasta 3 è quello di essere trattati alla stessa maniera. Creiamo un tavolo tecnico, politico e istituzionale per valutare i pro e i contro sul cambiare Area Vasta.»

«Ritornare in ambito provinciale – ha aggiunto Franco Tiranti, ex assessore comunale – è più che giusto. Siamo solo due realtà in Italia che sono legate ad un Area Vasta fuori provincia. Il nostro ambito è quello provinciale. E’ ovvio che Cingoli deve portarsi dietro la dote di budget e personale. C’è stata sempre una conflittualità tra Cingoli e l’ASL di Jesi. A tante promesse non sono seguiti i fatti. Avevamo lo status di Area Disagiata, il decreto Balduzzi ha rovesciato la situazione, sappiamo bene che è stato approvato anche da nostre conoscenze (Saltamartini, all’epoca Senatore, si astenne alla votazione del decreto, ndr). Dispiace che una forza politica si impegni per la risoluzione del problema e l’amministrazione comunale sembra avere altri problemi. Spero possiate portare avanti questa battaglia per il bene della comunità.»

Domani, giovedì 24 ottobre, si aprirà la discussione del Piano Sanitario Regionale, con il centrosinistra locale e non solo a combattere per l’emendamento che effettivamente potrebbe rappresentare la vera svolta per l’Ospedale di Cingoli.

Giacomo Grasselli

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