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Cronaca

FABRIANO 25 APRILE, RIPARTIRE DALL’INSEGNAMENTO DELLA RESISTENZA

Nel messaggio scritto del Sindaco Santarelli,  anche una stoccata a Matteo Salvini

 

25 APRILE 2019 – Tanta gente per il 74° anniversario della Liberazione dal gioco nazifascista. Tanta gente in corteo dal centro storico verso il monumento alla Resistenza e verso il Monumento ai Caduti di tutte le guerre.

22 Aprile 2019, la commemorazione di Engles Profili, dottore degli ultimi e “partigiano senza armi”

Celebrazioni partite lunedì, con il ricordo di Engles Profili, il “partigiano senza armi”, il dottore dei poveri che venne ucciso 75 anni fa (22 aprile 1944) dai nazifasciti. La commemorazione presso il cippo di Cancelli, recentemente “restaurato” da un cittadino che ha scelto però di restare anonimo (leggi l’articolo).

Nella mattina di oggi invece, commemorazioni partite con le corone di alloro deposte presso di cippi di San Donato, Stazione di Albacina, Vallina e bivio di Nebbiano e la Commemorazione alla Loggia dei Caduti della Resistenza presso il  cimitero di Santa Maria.

Dopo la messa a San Biagio e Romualdo, il corteo che ha attraversato il centro storico guidato dalla musica suonata dalla Banda di Fabriano direzione giardini Regina Margherita.

I messaggi

Il Presidente dell’Anpi di Fabriano Giacomo Scortichini ha ribadito la necessità di ripartire dalla Resistenza, dalla lotta partigiana, come popolo e come Nazione. “Noi italiani storicamente abbiamo paura di essere uomini liberi e pensanti. Preferiamo non esercitare la sovranità che la Costituzione ci assegna. Per questo siamo costantemente alla ricerca dell’uomo forte, che ci consentirà di realizzare i nostri raggiungibili sogni”. Crescita culturale, vita politica partecipata come condizioni per una vita dignitosa quindi, perché l’ignoranza non è una scelta e perché “Non dobbiamo scegliere di non sapere perché gli effetti di questo sciagurato disimpegno culturale sono devastanti”.

“Insieme, fianco a fianco, operare nell’interesse del popolo sovrano, rimettere le cose a posto sostenendoci reciprocamente per il bene comune – ha proseguito Scortichini – Ripartiamo dall’insegnamento della Resistenza, fianco a fianco, per rimettere le cose a posto”.

Poi il messaggio del Sindaco (come ha scritto sui social network “Purtroppo oggi non potrò essere presente alle commemorazioni del 25 aprile”), letto dall’Assessore ai beni culturali Ilaria Venanzoni. 

Fabriano, le commemorazioni del 25 Aprile. Il monumento alla Resistenza

“Il 25 aprile non è né di destra né di sinistra. In questi giorni abbiamo capito che non dobbiamo mai darlo per scontato. Il 25 aprile è degli italiani e di chi in Italia ha deciso di vivere. Festa della liberazione dal nazifascismo, una liberazione che consente oggi di essere liberi anche a chi da Ministro dell’Interno ha deciso di disertare tale commemorazione dando uno schiaffo a tutti quelli che hanno sacrificato la propria vita per consentirgli oggi di ricoprire quel ruolo”.

Poi il messaggio prosegue, con la considerazione che il 25 aprile non è semplicemente una data, ma insieme di valori e di principi che dovrebbero guidare la vita sociale del nostro paese. “Un modo di ricordare almeno una volta all’anno chi siamo e da dove veniamo, di ricordare che a un certo punto della nostra storia abbiamo deciso da che parte stare e, riconoscendo i nostri errori, abbiamo tracciato un nuovo orizzonte che è stato poi incarnato nella Costituzione”.

“I messaggi che provocano divisioni e che provano a sminuire l’importanza della memoria sono ancora più gravi quando vengono lanciati in occasioni come queste e diventano sempre più pesanti e preoccupanti considerato che ogni anno diventa sempre piu’ difficile riuscire a dare un significato forte e attuale a qualcosa che è accaduta così tanto tempo fa.
Quello di snobbare il 25 aprile è un messaggio chiaro e rappresenta solo un tassello di una strategia molto più articolata. Per questo il ruolo della società civile e politica che si riconosce nei valori dell’antifascismo, che dovrebbe essere un valore non trattabile, e che sente ancora soffiare forte il vento di libertà che ha attraversato 74 anni di storia deve assumersi la responsabilità di non far morire il ricordo e deve farsi carico di trasmettere i valori che oggi ci fa stare qui insieme. Responsabilità significa anche partecipazione“.

(s.s.)

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