Segui QdM Notizie

Cronaca

Fabriano Animi accesi post consiglio comunale, botta e risposta minoranza-maggioranza

Attacco e contrattacco tra minoranza e maggioranza dopo il consiglio comunale di ieri

Fabriano – Botta e risposta a colpi di comunicati stampa tra le due anime del consiglio comunale cittadino.

Primo ad accendere le polveri della polemica Danilo Silvi, consigliere di minoranza di Fratelli d’Italia.

«Ieri, dopo aver trattato la mozione relativa all’istituzione di un parco in via Bellocchi che è stata approvata all’unanimità con posticipo al 2025 rispetto alla data che inizialmente avevo proposto, il 2024, come opposizione ci siamo alzati e siamo andati via – accusa il consigliere di minoranza –  Il consiglio comunale così è saltato per mancanza del numero legale. Da quando, con il voto della minoranza, me compreso, che forse non aveva capito il motivo di tale modifica, si è deciso di anticipare all’inizio gli argomenti all’ordine del giorno e posticipare di conseguenza al termine interpellanze e mozioni, capita che esponenti della maggioranza e anche della giunta si alzano e vanno via prima del previsto».

«Interpellanze e mozioni non sono serie b, si rimane in consiglio fino alla fine – dice Silvi – perché la Giunta è lautamente pagata e i consiglieri prendono comunque un gettone. Se uno ha altri impegni si dimetta. Per questo motivo non abbiamo voluto mantenere il numero legale e siamo andati via. Abbiamo dato un segnale».

Alla prossima conferenza dei capigruppo Silvi chiederà di tornare a trattare gli argomenti dopo ordini del giorno, interpellanze emozioni.

Immediata la risposta dei tre capogruppo di maggioranza, Andrea Anibaldi (Rinasci Fabriano), Paolo Paladini (Partito Democratico) e Riccardo Rossi (Progetto Fabriano) che sottolineano che alcune delle assenze tra i banchi della maggioranza erano dovute a covid e influenza.

«In merito alle farneticanti affermazioni del consigliere Silvi, facciamo notare che, subito dopo avere ascoltato il bellissimo intervento dei ragazzi del Consiglio Comunale Junior sulla parità di genere e contro i femminicidio, la minoranza ha avuto il fegato di chiedere il rispetto del numero legale perché la consigliera di “Progetto Fabriano”, Marta Ricciotti, si era di pochi metri allontanata dall’aula per allattare il suo neonato».

«I cittadini possono giudicare da soli riguardo la pochezza e la meschinità di tale atteggiamento. Aggiungiamo che il pulpito appare, quanto meno, sospetto – concludono attaccando –  si accusa la maggioranza di far mancare il numero legale quando esponenti della minoranza, quali la consigliera Chiara Biondi, hanno finora accumulato il 90% di assenze dal consiglio, causa “impegni istituzionali”. Anche in questo caso, lasciamo giudicare i cittadini sulla coerenza tra le parole e i fatti».

© riproduzione riservata

News