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FABRIANO AREA CRISI COMPLESSA: PRIMI PASSI TRA MARCHE – UMBRIA PER DEFINIRE PROPOSTA AL GOVERNO

FABRIANO, 27 settembre 2018 – Incontro anconetano ieri tra dagli assessori regionali allo sviluppo economico di Umbria e Marche, Fabio Paparelli e Manuela Bora per definire il percorso amministrativo per cercare di trasformare l’accordo di programma per il territorio interessato dalla crisi della ex Merloni in area di crisi complessa.

“Ciò consentirebbe l’utilizzo non solo dei benefici previsti dalla legge 181, ma anche una maggiore flessibilità dell’uso delle risorse finanziarie e ad agganciare definitivamente l’estensione anche degli ammortizzatori sociali”, così spiega una nota diffusa dalla Regione Marche.

Nota che prosegue e vede i due assessori sostenere spiegare il percorso amministrativo che dovrà portare alla formale richiesta da avanzare al Governo.
“Nel perseguire questo obiettivo – hanno affermato Bora e Paparelli – che consentirà alla due Regioni di poter mettere in campo azioni concrete per la reindustrializzazione di tutto il territorio dell’appennino umbro-marchigiano puntando sui suoi punti di forza che vanno dall’industria degli elettrodomestici alla ceramica, vogliamo coinvolgere tutti i livelli istituzionali e gli attori economici, sociali e sindacali dei due territori”.

Prossimi passi: iniziare ad avviare le procedure a livello regionale per fomalizzare la richiesta, passare attraverso le commissioni regionali per arrivare fiano alle assemblee legislative delle due regioni per l’approvazione di una risoluzione comune.

“Significa passare da un intervento prima indirizzato al sistema industriale in crisi ad un piano che – hanno concluso Bora e Paparelli – riguarda la riqualificazione e reindustrializzazione di tutto il territorio interessato”.

Da Fabriano, il punto del Sindaco

“Il percorso è avviato – scive su Facebook Santarelli – Non è la soluzione al problema ma è una opportunità, una occasione in più data al territorio”. Ricorda il passaggio della richiesta di passare da una idea di area di crisi complessa per il settore della meccanica leggera a quella di una proposta di area di crisi complessa per il settore del bianco, tutto questo per una questione di parametric he non avrebbero giustificato la richiesta. “L’area individuata per il settore del bianco coinvolge anche i comuni dell’Umbria e da qui la necessità di condividere il percorso con la regione confinante”.

“Il riconoscimento di Area di Crisi Complessa consente l’accesso alla legge 181, uno strumento già disponibile per il nostro territorio tramite dell’Accordo di Programma con scadenza prorogata al 2020. Il tempo necessario per avviare questo percorso che richiede tempi abbastanza lunghi e che potrebbe garantirci, una volta scaduto il termine dell’Accordo di Programma, di avere un altro strumento pronto per poter accedere alla 181. Nel frattempo abbiamo condiviso con la Regione la necessità di avanzare al Ministero la richiesta di revisione della 181 per rendere le misure più facilmente accessibili e con un taglio più adatto alle imprese di medie dimensioni. Il Comune di Fabriano che è stato sempre presente e attivo al tavolo di lavoro, a volte unico Comune al tavolo. Non ho mai nascosto lo scetticismo verso le potenzialità dello strumento ma ho sempre portato la voce del territorio e sostenuto la volontà del nostro consiglio comunale rispettando il mandato che mi è stato dato. Ho personalmente stimolato la riflessione sulla necessità di spostare il tiro sul settore del bianco coinvolgendo l’Umbria e ho sostenuto l’importanza di portare avanti il percorso con l’obiettivo di avere una alternativa dopo il 2020”.

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