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Cronaca

FABRIANO Centro diurno, è scontro frontale tra Santarelli e Pergolesi

Ma intanto le famiglie aspettano e la struttura resta chiusa, non si capisce chi deve mettere la chiave nella serratura per aprirla

 

Romina Pergolesi

FABRIANO, 1 luglio 2020 – Mentre le famiglie che hanno persone anziane e disabili attendono di conoscere quando potranno presentarsi al Centro diurno, tra le componenti dei Cinque Stelle è bagarre. Una telenovela che si sta consumando sulla riapertura del Centro Diurno fabrianese.

Perché ormai il botta e risposta tra il sindaco Gabriele Santarelli e la consigliera regionale Romina Pergolesi è senza esclusione di colpi. Tutto è iniziato con una interrogazione presentata dall’esponente regionale grillina (leggi l’articolo) a cui è seguita l’accusa che era compito dei Comuni riaprire le strutture. Il primo cittadino ha replicato ricordando che l’ente locale non ha compiti del genere. E tanto che c’era qualche stoccatina all’indirizzo della Pergolesi (leggi l’articolo).

Stoccatine che la Pergolesi non ha affatto digerito: «Prendo atto con sorpresa della reazione isterica del sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, che lancia accuse e fa sarcasmo nei miei confronti ma i documenti ufficiali parlano chiaro. Sarebbe molto più utile, a mio parere, se indicasse le date di riapertura dei centri diurni per persone disabili e anziani del suo territorio, visto che la Regione è in attesa di chiarimenti, invece di perdere tempo con me per accreditarsi all’interno del partito del blog delle stelle con il quale ho già dichiarato di non volermi candidare».

E aggiunge: «La Regione – spiega la consigliera regionale – ha chiesto ai Comuni di inviare i piani territoriali e le date di riapertura dei centri diurni. Fabriano non risulta tra quei comuni che hanno indicato le date di riavvio del servizio, come si evince dalla Tabella A della DGR 665 del 3 giugno. Anche in occasione di un’audizione in Regione, sull’approvazione del regolamento dell’assemblea dei sindaci Santarelli aveva dimostrato di non conoscere le competenze tra i vari enti, quindi non mi scandalizza il suo far confusione. Le associazioni e le famiglie di persone disabili che mi hanno contattato avevano bisogno di risposte soprattutto in merito alla richiesta di sottoscrivere di una liberatoria che esonerava da ogni responsabilità gli enti gestori dei servizi ed io sono felice di poter esser stata utile, non la prenda come un fatto personale, la tematica interessa anche altri comuni, il mondo non ruota solo attorno a lui.»

(red.)

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