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Cronaca

Fabriano Crisi elettrodomestico, oggi il tavolo al ministero

«Spiegheremo al Governo che è in gioco la sostenibilità della produzione di elettrodomestici in Italia»

Fabriano – Previsto per oggi al ministero il faccia a faccia nel primo incontro di settore convocato per discutere della crisi del “bianco”.

Nella giornata di ieri il coordinamento nazionale del comparto degli elettrodomestici di Fim, Fiom, Uilm si è riunito per preparare le richieste da sottoporre oggi al ministro Urso nel primo incontro di settore convocato presso il Mimit.

Con una nota congiunta le sigle sindacali hanno affermato: «Stiamo assistendo ad una crisi potenzialmente micidiale dovuta ad una contemporanea dinamica di crescita dei costi di produzione e di calo della domanda. Le principali multinazionali presenti in Italia, Electrolux e Whirlpool, hanno reagito in modo differente, l’una investendo negli stabilimenti Italiani e l’altra cedendo le proprie attività europee ai Turchi della Arcelik, ma entrambe oggi affrontano drammatici problemi di sostenibilità e fanno ampio ricorso alla cassa integrazione; anzi Electrolux ha dichiarato 370 esuberi. Gli altri produttori di minori dimensioni e lo stesso indotto non versano in una situazione migliore».

«Chiederemo al Ministro Urso di avviare un confronto fra istituzioni, imprese e sindacati ed avanzeremo alcune proposte concrete: la convocazione di tavoli specifici per Electrolux, per Whirlpool e per le altre imprese in difficoltà, l’utilizzo della Golden Power per tutto il settore, la riforma degli ammortizzatori sociali, eliminandone i vincoli di durata e riducendone i costi, l’adozione di una vera norma anti-delocalizzazione che aumenti le penali delle imprese che chiudono o licenziano unilateralmente».

Tra le proposte dei sindacati anche la creazione di strumenti di ricambio generazionale, migliorando gli istituti esistenti del contratto di espansione e dei lavori usuranti, l’incentivazione della R&D specie nella domotica.

Provvedere ad investimenti necessari a riportare le produzioni in Italia, l’introduzione di un sistema di incentivi al consumo subordinato a una presenza in Italia o almeno in Europa e ad una certificazione di responsabilità sociale, la riduzione delle accise sull’energia utilizzata nel processo produttivo, il possibile ingresso dello Stato nel capitale delle società in cerca di acquirenti o di partner, la definizione di piani formativi da svolgere durante la cassa integrazione, al duplice scopo di riqualificare il personale e integrare il reddito.

«Spiegheremo al Governo – concludono i sindacati – che è in gioco la stessa sostenibilità della produzione di elettrodomestici in Italia e che per salvarla urgono misure assai incisive».

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