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FALCONARA Parco Zoo, oasi felice per gli animali e scrigno di meraviglie per tutti

Dagli anni difficili dell’inizio ad essere oggi considerato un vero e moderno centro di conservazione, dove i 200 tra mammiferi, uccelli e rettili vivono bene nei loro habitat

FALCONARA, 15 maggio 2021 – Gli “ohhh!meravigliati dei bambini davanti agli animali sono tanti ma sbaglia chi pensa che il Parco Zoo sia un luogo adatto solo ai piccoli.

Nel lontano 1968 Italo Palanca ebbe l’intuizione di istituire quello che allora fu chiamatoPaese dei Bimbi”, che aveva l’obiettivo di intrattenere bambini e famiglie con parco giochi, altalene, scivoli, casette delle favole e animali da cortile ma in 53 anni il parco si è evoluto, si è sviluppato ed è cresciuto con un progetto più ambizioso e articolato e, nel 1974, arrivò il primo leone.

«Fu allora – dice Iole Palanca, che ha raccolto l’impegnativo testimone dall’amato padre – che il “Paese dei Bimbi” iniziò a trasformarsi in un vero e proprio giardino zoologico».

Dopo aver cambiato denominazione nel 2003, ora il Parco Zoo, che continua a essere una sorprendente attrazione per bambini e famiglie, si estende per circa 60.000 metri quadri su una collina di Barcaglione a Falconara, dove un tempo si estendevano solo campi coltivati. In poco più di un anno, dall’inaugurazione, il parco divenne una vera oasi naturale, grazie all’innesto di oltre 15mila piante. Dopo alcuni anni, si arricchì di nuove specie animali: uccelli e, in particolare, felini, grande passione di Italo Palanca.


«Sono stati anni difficili – ricorda la figlia Iole -, durante i quali c’è stato molto da imparare: come allevare e riprodurre animali selvatici, come organizzare uno zoo e soprattutto come farsi conoscere e apprezzare dal pubblico. Tanti sacrifici e duri anni di lavoro trovarono ricompensa quando, negli anni ’80, l’Unione Italiana Zoo e Acquari propose al Parco Zoo Falconara di entrare a far parte dei suoi membri. Nel 1990 fu creata una sezione educativa, oggi molto apprezzata per le attività didattiche progettate per le scuole, che conferisce alla struttura l’importante ruolo di centro di educazione alla conservazione della natura».

Nel 2018, con l’arrivo di due esemplari di okapi, grandi mammiferi africani, il Parco Zoo Falconara, in coincidenza con i suoi 50 anni, è riuscito a segnare un altro importante traguardo: entrare nella sfera delle più importanti collezioni zoologiche europee, che sono impegnate nella conservazione in natura di questa specie ormai molto rara e in pericolo di estinzione.

«Attualmente abbiamo circa 200 animali, tra mammiferi, uccelli e rettili e al Parco Zoo ci sono 5 lavoratori fissi per tutto l’anno. Poi abbiamo diversi occupati stagionali, da marzo a fine ottobre: in tempi pre-Covid davamo lavoro ad altre 20 persone stagionalmente che erano occupate anche nei servizi che offriamo ai clienti: il bar, il ristorante, il negozio dei souvenir».

Il cucciolo di cammello, si chiamerà Giorgio o Luigi?


«La media di visitatori, quando eravamo aperti tutta la stagione, era di 50 mila persone, con tantissime scolaresche: ora ci siamo adeguati e abbiamo pubblicato online le nostre lezioni di zoologia e sugli animali che ospitiamo».

Gli ultimi nati sono Sakè (foto in primo piano), un cucciolo di scimmia saki e un cucciolo di cammello, su cui è stato aperto un simpatico referendum: si chiamerà Giorgio o Luigi, il nome lo decideranno i visitatori. E le ultime arrivate sono le spatole, uccelli europei non comuni. Dopo anni di polemiche oggi il Parco Zoo è considerato un vero e moderno centro di conservazione, dove gli animali vivono bene nei loro habitat.

Gianluca Fenucci

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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