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FALCONARA Inaugurata la bacheca della duna marittima di Palombina Vecchia

Ne spiega l’origine e le caratteristiche elencando anche le specie presenti, piante che si sono adattate a condizioni estremamente avverse

FALCONARA, 16 maggio 2021- Dal piumino al giglio di mare, dalla pholiotina rugosa alla nappola delle spiagge, sono tante le specie vegetali tipiche delle dune sabbiose, presenti anche nella duna di Palombina Vecchia.

Per illustrare le caratteristiche di fiori, piante e funghi e l’origine delle dune marittime il Cea del Comune di Falconara ha realizzato una grande bacheca in legno con all’interno un pannello didattico, grazie al contributo di Legambiente e alla consulenza del professor Fabio Taffetani, della Facoltà di Agraria di Ancona e degli esperti dell’Associazione mico-botanica Cicconofri.

La nuova cartellonistica è stata inaugurata nella mattinata di ieri, sabato 15 maggio, dall’assessore all’Ambiente, Valentina Barchiesi, insieme a Laura Faccenda del Cea, Enea Neri e Marina Galeassi, presidente onorario e presidente del circolo falconarese di Legambiente Martin Pescatore’, Paolo Belelli ed Emiliano Stazio, presidente e vicepresidente del circolo anconetano Il Pungitopo e Massimo Panchetti, presidente dell’Associazione mico-botanica Cicconofri, associazione che l’anno scorso ha adottato la duna nell’ambito del progetto Adotta un’aiuola. Presenti numerosi volontari delle tre associazioni.
«Gli interventi per valorizzare la duna simboleggiano una preziosa collaborazione tra il Comune e le associazioni del territorio – ha detto l’assessore all’Ambiente, Valentina Barchiesi –. Unendo le forze siamo riusciti a recuperare l’area e a far conoscere la varietà delle specie vegetali presenti, alcune rare. Il Comune ha finanziato la realizzazione della bacheca e la sua installazione, Legambiente ha offerto un contributo economico per realizzare il pannello didattico, mentre l’associazione mico-botanica ha perimetrato la duna e si occupa della sua manutenzione».


I rappresentanti di Legambiente hanno sottolineato l’importanza delle dune marittime per l’ambiente per preservare la spiaggia ed Enea Neri, insieme a Laura Faccenda, ha ricordato l’attività avviata alla fine degli anni Novanta da Cea e circolo Martin Pescatore per far conoscere la duna ai bambini e ai ragazzi delle scuole falconaresi.
Il pannello didattico inaugurato ieri, realizzato in strong plast (plastica riciclata, molto resistente alle intemperie), spiega come avviene la formazione delle dune grazie all’azione del vento. La sabbia si accumula quando incontra un piccolo ostacolo, «come le prime formazioni vegetali che intrappolano le particelle di sabbia – si legge nella bacheca –… La duna si può sviluppare anche grazie alle prime piante colonizzatrici, che contribuiscono a consolidare l’accumulo di sabbia con le loro estese radici. Al riparo di queste prime piante pioniere si diffondono poi altre specie».

Il pannello elenca anche le specie presenti nella duna di Palombina Vecchia, piante che si sono adattate a condizioni estremamente avverse, come la scarsità d’acqua e la permeabilità della sabbia che non trattiene i liquidi, la forte esposizione al sole e al vento.

«Per fare economia d’acqua – si legge nella bacheca – le piante della duna hanno spesso foglie dalla superficie ridotta, lunghe e strette, arrotolate su se stesse, coriacee o ricoperte da una fitta peluria. Strategie per ridurre la traspirazione o per condensare la rugiada notturna e farla scivolare fino alla base del fusto o nel caso della peluria per creare uno strato di aria più umida attorno alle foglie».

Ecco alcune essenze presenti nella duna

Alcune di queste essenze sono tipiche delle dune costiere, come il villucchio marittimo, che produce grandi campanelle rosate: una «pianta perenne dal lungo rizoma strisciante. Fiorisce da maggio a luglio. E’ la tipica specie delle dune non consolidate».

E ancora il piumino, «graminacea annuale a ciuffo, si caratterizza per le infiorescenze di inizio estate, che persistono fino ad autunno inoltrato, dalla consistenza morbida e pelosa».

Tra i funghi troviamo invece la temibile pholiotina rugosa, «con un tipico anellino membranoso bianco e cappello color marrone campanulato. La sua carne è molto tossica perché contiene delle amanitine potenzialmente mortali».

Il giglio di mare «fiorisce in estate fino a settembre. La corolla centrale è bianca, il frutto a capsula ricco di semi nero pece».

Infine la nappola delle spiagge, che produce i cosiddetti ricci’, è una «pianta annuale, le infiorescenze, presenti da luglio a settembre, maturano involucri che si induriscono e formano aculei spinosi, ottimo mezzo di disseminazione ma molto fastidioso per i bagnanti».

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