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Ancona Estorsione e usura, padre e figlio in carcere

Il genitore è stato rintracciato a Fabriano mentre il congiunto nei pressi dello Stadio “Del Conero”

Ancona – Estorsione, minacce, usura, pluriaggravate e in concorso: padre e figlio finiscono in carcere.

I reati, commessi ai danni di un esercente del centro cittadino, traggono origine dalla denuncia sporta dalla vittima a seguito delle continue pretese di denaro e delle intimidazioni del figlio, già pregiudicato.

L’attività investigativa ha consentito agli inquirenti di acquisire notevoli elementi probatori che hanno costituito un quadro indiziario grave in merito ai reati contestati.

Le indagini avrebbero evidenziato il notevole carattere usurario degli interessi richiesti alla vittima, che si sarebbero aggirati nell’ordine del 50% mensile (600% annuo).

Dalle indagini sarebbe emerso anche il carattere estorsivo delle richieste di denaro o trasferimento di beni pretesi (abitazione di proprietà della vittima), accompagnate sempre da minacce gravi, anche di morte, e da condotte intimidatorie.

La gravità delle minacce hanno reso necessario, da parte del Pubblico Ministero, l’emissione del provvedimento di fermo dei due indagati.

Lo scorso 27 marzo la Polizia ha rintracciato il padre (48enne) in un motorhome temporaneamente parcheggiato a Fabriano e il figlio, 27enne, in un altro motorhome nel parcheggio antistante lo stadio Del Conero di Ancona.

Le successive operazioni di perquisizione consentivano di rinvenire e sequestrare altro materiale ritenuto di interesse probatorio, oltre ai telefoni cellulari degli indagati.

I due sono stati poi condotti presso il carcere di Montacuto a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Nei giorni successivi il Gip ha convalidato il fermo disposto dal Pm emettendo, nei confronti dei due uomini, la misura cautelare personale della custodia in carcere.

(s.s.)

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